• In arrivo contributi dalla Regione per 4,2 milioni a 773 tassisti e autisti richiedenti.
  • Falcone: «Agli impegni seguono i fatti»
  • da 1.000 a oltre 40.000 euro a fondo perduto

Via libera ai pagamenti dei contributi a fondo perduto per i lavoratori del settore taxi e noleggio con conducente (NCC). Lo stabilisce un decreto del Dipartimento regionale Infrastrutture, per un ammontare di fondi complessivo di oltre 4,2 milioni di euro, destinati agli esercenti dei servizi pubblici di trasporto non di linea in servizio di piazza, NCC, noleggio natanti e trasporto marittimo di passeggeri.

Gli altri aiuti

Nei giorni scorsi erano già stati destinati 700mila di risorse alle cooperative radiotaxi isolane.

L’impegno della Regione

«Avevamo assunto un impegno preciso dinanzi ad una categoria composita e numerosa – commenta l’assessore regionale Marco Falcone – fatta di centinaia di lavoratori NCC e imprese, piccole e medie di tutte le province che, a causa della pandemia, hanno rischiato di perdere tutto.

Mai finora era accaduto che il mondo della mobilità non di linea in Sicilia si vedesse riconosciuto come interlocutore dalla Regione e come soggetto comunque attivo nella sfera dei servizi pubblici di trasporto locale”.

Falcone: “Dalle parole ai fatti”

“Il governo Musumeci ha voluto farsi carico delle aspettative di questo tessuto imprenditoriale e oggi passa dalle parole ai fatti. Saranno ben 773 le istanze di contributo che si vedranno corrispondere aiuti a fondo perduto che vanno da mille a oltre 40mila euro, per compensare in parte – conclude l’assessore Falcone – le sofferenze di bilancio dovute alle restrizioni e al calo di traffici e turismo».

L’app Wetaxi

Presentato lo scorso giugno l’avvio in Sicilia dei servizi dell’app Wetaxi, la piattaforma che permette di prenotare il taxi tramite smartphone assicurando trasparenza sulle tariffe.

«La mobilità via taxi – aveva detto l’assessore Falcone in quell’occasione – rappresenta per la Sicilia una risorsa che può evolversi e diventare sempre più vicina alle esigenze degli utenti. Abbiamo iniziato a parlare con la categoria nel momento più difficile, in piena pandemia, quando i motori dei tassisti sono stati spenti dal virus, ma da quella crisi è nata l’opportunità di varare dei sostegni per i lavoratori e poi, con una legge dell’Ars, di riconoscere la funzione di servizio pubblico per il comparto taxi. Il Governo Musumeci ha così posto le basi per la difesa di imprese e occupazione, sostenendo la spinta verso l’innovazione».

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