Le città di Palermo, Trapani ed Enna non hanno firmato le convenzioni per ricevere le somme stanziate dalla Regione siciliana (100 mln di euro) per gli aiuti alimentari alle famiglie più bisognose.

A rivelarlo è stato il governatore Nello Musumeci in video-conferenza stampa da Palazzo d’Orleans, rispondendo ai cronisti collegati.

“Spero non ne abbiano bisogno – ha detto Musumeci – magari avrebbero voluto denaro a sacco, ma queste non sono somme del bilancio regionale ma risorse dell’Unione europea per cui bisogna sottostare ai vincoli e ai parametri di rendicontazione stabiliti da Bruxelles”. I comuni che hanno aderito sono 320 su 390; 297 comuni hanno già ricevuto la prima tranche di risorse, pari a 30 milioni di euro.

Palazzo Orleans, con una apposita delibera ha stanziato complessivamente cento milioni di euro, distribuiti in tre mesi ed ha vincolato il contributo “prioritariamente ai nuclei familiari che non percepiscono alcuna altra forma di reddito o di assistenza economica da parte dello Stato, compresi ammortizzatori sociali e reddito di cittadinanza”.

La procedura di utilizzo dei fondi è stata velocizzata e semplificata al massimo dagli uffici e a riguardo ha fatto chiarezza anche l’assessore alle Autonomie locali, Bernadette Grasso, che con due circolari ha superato i dubbi sollevati dall’Anci-Sicilia in merito alla procedure amministrativo-contabili per l’utilizzo delle somme stanziate dalla Regione.

L’assessore ha infatti chiarito che in base al quadro normativo vigente i Comuni, proprio in ragione dello stato di emergenza connesso all’epidemia da Covid 19, possono operare con modalità semplificate, in deroga alle ordinarie procedure in materia di appalti pubblici e possono procedere, in esercizio provvisorio, con delibera della giunta all’approvazione delle necessarie variazioni di bilancio.

Sono davvero numerose le famiglie che nell’Isola hanno fatto richiesta per ottenere gli aiuti alimentari perché a causa dell’emergenza economica legata al Covid19 si sono trovate impossibilitate ad affrontare le spese per acquistare beni di prima necessità.

Articoli correlati