Doveva essere la settimana dedicata alle variazioni di bilancio per dare ordine alla manovra economica siciliana e poi potersi dedicare alla preparazione della legge di stabilità regionale già in enorme ritardo. E’ stata l’ennesima settimana buttata al vento.
Banchi della maggioranza vuoti in Assemblea regionale siciliana e sedute che saltano una dietro l’altra. Ieri ancora una seduta a vuoto al termine della quale il Presidente ha deciso di evitare nuove prove generali e rinviare direttamente alla prossima settimana.
Complice la visita del presidente del consiglio Matteo Renzi in Sicilia, erano numerose le assenze in Aula tra le file della maggioranza. Ma non si parla solo delle assenze per incontrare il Premier. La maggioranza sembra decisamente distratta da altro (leggasi campagna per il referendum). Oltre alle assenze, infatti, ha pesato sul rinvio anche la mancata presentazione degli emendamenti alla manovra di assestamento da parte delle commissioni legislative. Solo tre su sette, infatti, hanno rispettato la scadenza, prevista per ieri.
Le due sedute di questa settimana sono durate rispettivamente un’ora e 3 minuti il 15 novembre e un’ora e 16 minuti il 16, ovvero ieri. In nessuna delle due è stato deciso alcunché.
In gioco ci sono circa 220 milioni della manovra di assestamento di bilancio per il 2016 liberata dalla Commissione. Una manovra che pone le basi, ad esempio, per il contributo straordinario per le ex Province nel tentativo di evitarne il dissesto, ma mette in campo anche 3 milioni e mezzo per i precari dei 18 comuni in dissesto, 8 milioni per i forestali, 13 milioni per l’Irsap, 5 milioni per il funzionamento di Ast ed Esa e poi finanziamenti medio piccoli per tutti gli enti rimasti fuori dal tentativo di re-istituire la ex tabella H. Si tratta di somme che vanno dal Brass Group all’Università Kore di Enna con in mezzo un rivolo di altri piccoli Enti e associazioni. Ma bisogna ficutere anche della legge per riconoscere i debiti contratti per la partecipazione ad Expo e tanto altro.
Il primo a denunciare le assenze dai banchi della maggioranza l’altro ieri è stato il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone che ha postato sui social network le fotografie dei banchi della maggioranza vuoti ma le proteste sono cresciute con il passare delle ore.
“Sarebbe gravissimo – ha detto il presidente della commissione bilancio, Vincenzo Vinciullo – se non si riuscisse ad approvare la manovra di assestamento prima del 4 dicembre, giorno in cui si voterà per il referendum, in prossimità del quale di certo i gruppi parlamentari chiederanno di sospendere i lavori dell’Aula”.
Le probabilità sembrano davvero basse visto che la campagna referendaria da qui al 4 dicembre non potrà che intensificarsi e visto che il Premier tornerà ancora in Sicilia il 2 dicembre per chiudere la campagna. I deputati, in pratica, organizzano incontri e non lavorano alle leggi. E la Sicilia resta a guardare e ad aspettare varizioni e assestamento per poi poter parlare di bilancio di previsione. Quasi certao, ormai, anche l’esercizio provvisorio. Anche nell’ultimo anno del governo Crocetta avremo il bilancio probabilmente a maggio
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