I giudici della Corte dei conti presieduti da Vincenzo Lo Presti hanno condannato in primo grado Elio D’Antrassi, ex assessore regionale all’agricoltura del governo Raffaele Lombardo a risarcire l’assessorato con 23 mila euro.

La vicenda di qualche anno fa

La vicenda ruota intorno alla nomina del direttore della stazione consorziale sperimentale di granicoltura per la Sicilia. Si tratta di un incarico in una partecipata della Regione siciliana che dal 1992, con rinnovi biennali, era stato ricoperto da Giulia Gallo. Nel 2010 il dipartimento regionale degli interventi strutturali in agricoltura aveva pubblicato un avviso per nominare il direttore.

Chi aveva risposto all’avviso

All’avviso avevano risposto in cinque a cominciare dalla stessa Giulia Gallo, direttore uscente. Poi Michele Riccobono, Michele Messina, Gianfranco Verona e Giuseppe Pennisi. Secondo quanto la procura contabile ritiene di avere accertato “Riccobono – come si legge nella sentenza – non è dirigente dell’assessorto Ente sviluppo agricolo ma dell’istituto regionale della Vite  e del Vino, Messina e Pennisi non hanno documentato attività specifica nel campo della genetica applicata. Verona e Gallo, in possesso dei requisiti giuridici e scientifici, prestano ininterrottamente servizio presto la stazione dal 1983 e la dottoressa Gallo la dirige dal 1992”.

Il decreto di nomina

Il 19 gennaio del 2011 con decreto dell’assessore veniva nominato Riccobono senza che venisse specificata la motivazione della scelta. La dottoressa Gallo presentava ricorso al tribunale di Enna sezione lavoro, giudice che nel 2015 ha confermato l’illegittimità della nomina di Riccobono e accoglieva la richiesta di risarcimento danno per 20 mila euro.

La relazione con la sentenza del tribunale del lavoro

“La decisione del giudice del lavoro – si legge nella sentenza – era motivata alla luce dell’arbitrarietà della scelta dell’amministrazione e della conseguente violazione dei principi di correttezza e di buona fede nella scelta effettuata”. Da qui la condanna dei giudici contabili all’ex assessore. La sentenza è di primo grado e può essere appellata.