Il blocco della prescrizione continua a far discutere creando contrapposizioni non soltanto nel mondo politico ma anche e sopratutto tra chi opera nel mondo della giustizia. E così dopo l’annuncio dello sciopero dei penalisti dal 20 al 23 novembre abbiamo voluto chiedere al presidente del consiglio dell’ordine degli Avvocati di Palermo Francesco Greco, un parere su quanto sta accadendo. Sta di fatto che il provvedimento è stata una vera e propria ‘bomba’ e il clima tra i legali non sembra minimamente cambiato neanche nella nuova versione rivisitata della norma che prevede la sua entrata a regime nel 2020 in coincidenza con la riforma del processo penale.
Avvocato Greco intanto cerchiamo di spiegare i motivi del vostro ‘no’ ?
“Il nostro no è dovuto al fatto che vogliamo rendere chiaro che la prescrizione nel processo penale non matura perchè gli avvocati hanno tecniche dilatorie come qualcuno falsamente e consapevolmente ha affermato ma perché, ed è un dato oggettivo, il 60% per cento matura nelle indagini cioè quando processo ancora non c’è. E’ assurdodire che blocchiamo la prescrizione nel processo bisogna intervenire prima quando le parti non possono incidere. Non facendo esistere più la prescrizione il processo penale potrebbe durare in eterno. Si è introdotta una misura falsa che non farà altro che allungare i tempi del processo. Tutto questo fa accapponare la pelle.
Eliminare la prescrizione per non lasciare reati impuniti è come dire che siccome lo Stato non può assicurare la fine del processo la elimina. Si scarica l’inefficienza del sistema sui cittadini. Anche l’entrata a regime nel 2020 quando ci sarà la riforma del processo penale è assurda: le due cose devono andare insieme.
Sono norme partorite da mentalità di azzeccagarbugli nè da Conte nè da Bonafede ma da consiglieri che non hanno nessuna cultura giuridica che scaricano sui cittadini le loro inefficienze.
La giustizia non funziona ed i processi sono lunghi perchè i magistrati non hanno limiti temporali ed ora non hanno neanche il limite della prescrizione. Mi sembra una soluzione abominevole.
Le responsabilità di questo sistema lento sono da ricercare anche dalla mancanza di organici ne conviene?
Che ci sia carenza di organici è un dato conclamato ma possiamo dire che l’Anm finora è stata sempre contraria all’ ingresso a nuovi magistrati.
In altre parti d’Europa ci sono dei limiti più stringenti rispetto alla prescrizione?
Io a chi mi dice questo rispondo che l’Italia è la culla del diritto. Il fatto che in altri ordinamenti e ambiti diversi ci siano altri istituti giuridici non significa nulla. Anche in altri Stati allora qualcuno potrebbe dire che c’è la pena di morte e noi non l’abbiamo. Sono tutti ragionamenti e confronti sbagliati.
Una riflessione tra chi difende il blocco alla prescrizione deriva dal fatto che di questa se ne agevolino i reati dei ‘colletti bianchi’ all’interno molto spesso delle pubbliche amministrazioni. A chi contesta questo cosa risponde?
Guardi io sono un giustizialista e sono per mandare in galera chi si è fatto corrompere anche per un euro. Ma dico che le regole devono essere rispettate da tutti, il magistrato non si può tener sul tavolo un’inchiesta per un tempo infinito.
Se la prescrizione va modificata lo si può fare ma si devono stabilire tempi e regole. Una riforma non si fa eliminandoli.
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