Una notte di follia insensata ha tenuto svegli gli abitanti dei quartieri periferici della città di palermo. Notte di roghi, di scontri con le forze dell’ordine per impedire che le vampe venissero spente, di pericoli assurdi e pazzi generale.

E’ andata così la notte delle vampe di San Giuseppe, forse peggio di altre volte. i roghi spenti solo all’alba si lasciano dietro le spalle poliziotti feriti dal lancio di sassi, un messo dei vigili del fuoco danneggiato irreversibilmente e tanta paura e danni. l’ennesima dimostrazione di inciviltà di una città che non riesce a imparare a gestire tradizioni, come quella delle vampe, che altrove in Europa sono diventate uno spettacolo sotto il controllo delle autorità, qui restano una pericolosa battaglia senza quartiere.

Agenti feriti da una sassaiola

Agenti di polizia feriti per il lancio di pietre verso i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che cercano di spegnere le vampe di San Giuseppe che sono state accese in ogni quartiere di Palermo sono state la costante. Anche quest’anno il piano di prevenzione non è riuscito a fermare una tradizione molto pericolosa. Una vera e propria bomba sociale e di sicurezza

Gli incendi da Borgo Vecchio allo Zen

Cataste immense di legno che sono state appiccate in centro come al Borgo Vecchio o in periferia allo Zen e a Brancaccio. Secondo un primo bilancio due agenti di polizia sono rimasti feriti: uno in via Stazzone e uno allo Zen. Sono stati colpiti dalle pietre lanciate da giovani e meno giovani a protezione delle vampe accese. In via Filippo Corazza i sassi hanno spaccato il vetro di un mezzo dei vigili.

Fiamme in spiaggia all’Arenella

Un grosso cumulo di rifiuti ingombranti, ovvero mobilio di grosse proporzioni, è stato dato alle fiamme nel tardo pomeriggio presso la spiaggia della borgata marinara della settima circoscrizione di Palermo. Non sono bastati quindi ben due interventi di pulizia straordinaria, effettuati da parte di Rap, e finalizzati alla rimozione delle cataste di legno formate nei giorni scorsi sull’arenile. Roghi segnalati in diversi quartieri della città.

Inferno di fuoco a Medaglie d’Oro

Una preoccupazione decisamente più alta ha riguardato i residenti di via Alberto Verdinois, area residenziale del quartiere Medaglie d’Oro di Palermo. Qui infatti è stato appiccato un incendio di grosse proporzioni ad un enorme catasta di ingombranti. I presenti però hanno fatto ricorso anche ad episodi di vandalismo, danneggiando e bruciando perfino alcuni contenitori e il relativo contenuto presenti sul posto. Le fiamme, alte diversi metri, hanno sfiorato alcuni alberi posti nelle vicinanze. Qualcuno ha ripreso l’accaduto servendosi di un telefonino. “Va bene rispettare le tradizioni, ma le stesse non devono sfociare in episodi di vandalismo o che possano mettere a repentaglio la salute delle persone – dichiara il consigliere di Circoscrizione Maurizio Davì -. Bisogna mettere la parola fine a simili episodi”.

Decine di roghi

I vigili del fuoco sono stati impegnati in decine di incendi in via Imera, in piazza Kalsa, in via Cimbali, in via Giuseppe Amari, in via Luigi Galvani, in via Erice, in via Francesco Crispi in diverse zone. “È una vergogna – dice un vigile del fuoco impegnato da questa mattina a spegnere le vampe – ovunque sassaiole e lancio di bastoni. Personale ferito e mezzi danneggiati. Mi vergogno di questa città”.

La prevenzione (fallita) dei giorni scorsi

Di giorno i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e la Rap, che a Palermo gestisce la raccolta dei rifiuti, avevano ripulito i litorali, le piazze e le strade dalle cataste di legna ammucchiate per essere date alle fiamme in vista della festa di San Giuseppe. Ma la notte gruppi di ragazzi e adulti accatastano vecchi mobili e legna, come accaduto in via Bergamo, a due passi da via Oreto, dove una decina di giovani ha raccolto le pedane lasciate fuori da un deposito e ha creato un’altra catasta da dare alle fiamme per la tradizionale “vampa”.

Finita l’’operazione, in piena notte, gli autori della bravata hanno intonato cori, svegliando i residenti prima che arrivassero le forze dell’ordine.

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