Si contano ancora a Palermo i danni causati dal violento nubifragio del 15 luglio. Una devastazione senza precedenti che ha colpito non solo attività commerciali, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, ma anche abitazioni private.

La pioggia caduta in quantità enormi ha trasformato le strade di Palermo in veri e propri fiumi in piena capaci di travolgere qualsiasi cosa. Oltre alle numerose auto danneggiate da Baida a viale Regione Siciliana, l’acqua ha provocato ingenti danni anche a numerose abitazioni private. È il caso di numerosi immobili che si sono allagati in via Colonna Rotta dove appare uno scenario raccapricciante ancora a una settimana dalla bomba d’acqua.

Le immagini parlano meglio di qualsiasi altra cosa. “L’acqua era a oltre un metro di altezza – dice una signora che abita in una palazzina di via Colonna Rotta -. Non potevamo scendere da casa”. Un uomo che abita al pian terreno dello stabile intanto mostra quel che rimane dei mobili, “Non ho più nulla – dice disperato mentre guarda la sua casa coperta dal fango. “Ho perso tutto e non ho più niente da recuperare – dice -. Un disastro”. L’uomo racconta anche alcuni momenti vissuti durante l’allagamento del Festino. “L’acqua è arrivata fino al televisore e ha spostato anche gli armadi”.

Sono oltre duecento le richieste di rimborso per i danni a auto, negozi, abitazioni e cantinati, e condomini. 243, di cui 145 solo per le auto. Le richieste di rimborso sono arrivate alle mail messe a disposizione dal Comune. Resta aperto in procura un fascicolo conoscitivo senza ipotesi di reato, coordinato dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Anche in via Colonna Rotta i vigili del fuoco sono arrivati nelle case danneggiate da infiltrazioni e allagamenti ma alcune famiglie al momento non sanno dove andare visto che l’acqua ha reso impraticabili numerose case a pian terreno. “I nostri interventi sono stati 218, dai sottopassi alle verifiche statiche di case e cornicioni e allagamenti. Ma ci sono stati anche incendi conseguenti all’alluvione per il black-out di centrali elettriche”, spiega il comandante provinciale dei vigili del Fuoco.

Articoli correlati