Avrà luogo il prossimo sabato 30 novembre l’interessante convegno studi sulle dipendenze psico-patologiche, occasione d’incontro anche per i non addetti ai lavori che volessero approfondire le tematiche affrontate. L’incontro si svolgerà in via Bara all’Olivella 67, preso l’Associazione Quarto Tempo, con lo scopo di mettere a fuoco il problema delle dipendenze, fenomeno sociale sempre in crescita, purtroppo anche in adolescenza (pensiamo ad esempio a quella dal mondo digitale del web).

Due le caratteristiche che detonano potenzialmente la miccia di una dipendenza: la vulnerabilità personale e un evento traumatico come può essere la perdita d’un lavoro o un contesto di separazione tra coniugi (purtroppo, eventi oggi largamente diffusi, specie alle nostre latitudini quanto ai primi, data la crisi economica…).

“Un cocktail – sostiene la dottoressa Angela Ganci, psicologa ed esperta in psicoterapia della prevenzione – dove proprio l’aspetto preventivo gioca una differenza sostanziale”.

Il convegno studi avrà una prospettiva multidisciplinare e sarà affrontato l’aspetto più squisitamente psicologico, con un contributo scientifico della stessa dottoressa Ganci, che si soffermerà sulle dipendenze patologiche (dalla ludopatia allo shopping compulsivo), proseguendo per l’ambito scolastico (la prevenzione, infatti, si svolge anche nelle classi scolastiche) e quello giuridico, grazie all’avvocato Silvano Bartolomei (Responsabile dello Sportello antiviolenza Diana) e di Antonino Leonardi, pedagogista, che illustrerà in particolar modo gli approcci educativi al problema delle dipendenze.

Uno sguardo sarà proprio rivolto alle cosiddette nuove dipendenze, dal gambling (gioco d’azzardo compulsivo) al cyberaddiction (molti giovani, ma non solo, trascorrono oggi troppo tempo al PC o con uno smartphone, finendo con l’invalidare una propria quotidianità che si approcci al mondo reale).

Un ulteriore tema affrontato sarà il cyberbullismo per comprendere come questo meccanismo si attivi nei ragazzi. “Tali problematiche, peraltro, rischiano di generare reazioni a catena anche in ambito familiare, aggravando la spirale delle vittime che trascineranno con sé anche i loro congiunti se non adeguatamente vigilanti sul fenomeno”, conclude la dottoressa Ganci.

Quali strategie allora adottare? Come prevenire tali dipendenze e aspetti psico-patologici? La partecipazione all’evento (organizzato con il patrocinio di diversi soggetti istituzionali tra cui l’Associazione contro tutte le violenze COTULEVI e il Quadrifoglio rosa di Palermo) è gratuita ma occorre registrarsi tramite la Segreteria Organizzativa, inviando una mail al seguente indirizzo: angela.ganci@gmail.com.

Articoli correlati