Entro il 31 gennaio 2021 i soggetti che hanno svolto nell’ultimo triennio attività di Ecomuseo possono presentare istanza per ottenere il riconoscimento da parte della Regione Siciliana.
Sul sito dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali è stato pubblicato, infatti, il “Nuovo Formulario” al quale dovranno essere conformate le istanze che verranno istruite dalle Soprintendenze dei Beni Culturali dei territori in cui ricade l’Ecomuseo e valutate dal Comitato tecnico-scientifico istituito presso l’assessorato dei Beni culturali.
Creati con la legge regionale n. 16 del 2014, gli Ecomusei rappresentano una forma di museo diffuso attraverso cui si mira a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di una comunità che si trova su un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo, caratterizzato da un’eredità storico -culturale, paesistica e ambientale omogenea.
“Possiamo considerare l’Ecomuseo – dice l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – come un vero e proprio “patto” attraverso cui una comunità decide di farsi carico del proprio territorio e si impegna per la salvaguardia e la valorizzazione attraverso un progetto condiviso e integrato di tutela, valorizzazione, manutenzione e produzione culturale con lo scopo di migliorarne anche l’economia. E se i cittadini si impegnano nella valorizzazione del proprio territorio – sottolinea l’assessore Samonà – il Governo regionale non si tira indietro e fa la propria parte sostenendo con proprie risorse l’intero processo di valorizzazione e promozione al fine di rafforzazre l’identità, aumentare l’attrattività dei luoghi, favorire la rinascita delle attività ecoomiche legate al territorio, accrescere la residenzialità”.
La domanda di riconoscimento di un Ecomuseo è legata alla fattibilità dei progetti e si esprime attraverso le attività realizzate. Proprio per questo viene richiesto ai soggetti proponenti di “raccontare” la propria visione del territorio attraverso le iniziative messe in atto e le strategie di valorizzazione e promozione previste, descrivendo nel dettaglio il modo in cui la comunità locale si sente – anche attraverso un “patto di comunità” – parte attiva del progetto di animazione culturale dell’Ecomuseo.
Le domande presentate verranno sottoposte al vaglio della Commissione istituita presso l’Assessorato dei Beni Culturali che dovrà valutare l’attività svolta e le caratteristiche dell’area in cui opera l’Ecomuseo con evidenza dei fattori che la determinano dal punto di vista economico, sociale, culturale, di accesso nonché alle modalità attraverso cui si intende contrastarli, ridurli, mitigarli.
Ecomusei come strumenti di rilancio, quindi, capaci di definire una pianificazione turistica sostenibile che valorizzi il territorio regionale attraverso iniziative, percorsi e itinerari di visita che favoriscano la conoscenza e la comprensione degli ambienti naturali e del patrimonio territoriale nelle sue componenti ambientali, storico-culturali, produttive e demo-etno-antropologiche.
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