Chiude l’Assemblea Nazionale di Noi Moderati, un evento cruciale per il futuro del centrodestra e del governo Meloni. Il partito si pone come punto di riferimento per le forze popolari europeiste, contribuendo con idee e proposte concrete.

“Una grande festa per tutti quelli che, come noi, credono nella libertà, nella democrazia, nei valori popolari e liberali. Siamo moderati perché siamo contro i radicalismi e perché sosteniamo il valore del dialogo, del confronto, della partecipazione, dell’inclusione sociale. Si apre oggi una nuova stagione per il Centro e per tutte le forze politiche che si richiamano agli stessi ideali politici e sociali. Centralità della persona, sviluppo sostenibile, pari opportunità per i territori, europeismo, welfare e sanità da migliorare e potenziare, sostegno alle imprese, ai lavoratori e ai giovani. E’ questa la nostra carta d’identità. Veniamo da lontano e sono sicuro che andremo molto lontano” ha detto Saverio Romano, coordinatore politico del partito nel corso della seconda giornata dell’assemblea nazionale del partito

“Un nuovo simbolo per un nuovo inizio”

Il partito, che di recente si è dimostrato attrattivo sia a livello nazionale che locale, con l’adesione, fra l’altro, del primo deputato regionale, Marianna Caronia, adesso correre con un nuovo simbolo.

La Dc partecipa all’Assemblea

“La Democrazia Cristiana sarà presente all’Assemblea nazionale convocata da Noi Moderati, a Roma” aveva annunciato alla vigilia Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC dando un segnale chiaro.

“Siamo impegnati nella costruzione di un partito di centro che promuova politiche equilibrate e pragmatiche dentro lo spazio del Ppe e con Noi Moderati abbiamo già costituito una federazione per rafforzare la presenza sul territorio nazionale di un forza politica democratica e moderata che rimetta al centro la persona, la famiglia, il lavoro, l’ambiente e siamo convinti che occorra creare una sinergia tra le diverse realtà politiche che condividono valori e obiettivi comuni. Rimaniamo aperti ad altre possibili forze che – conclude Cuffaro – condividano i nostri stessi ideali che hanno come substrato la dottrina sociale della Chiesa”.

L’adesione di Caronia e dei “suoi”

In settimana era arrivata prima l’adesione di Marianna Caronia che lascia la Lega, poi seguita da Giuseppe Di Vincenti e Marcello Alagna, presidente della quarta circoscrizione e consigliere della quarta circoscrizione del Comune di Palermo, che hanno annunciato, a loro volta, l’abbandono del Carroccio e l’approdo a Noi Moderati.

“Il nostro impegno in favore del territorio e al servizio dei cittadini prosegue senza sosta, nella consapevolezza delle tante esigenze e delle problematiche esistenti e che vogliamo rappresentare nel migliore dei modi. Da un punto di vista politico, in perfetta sinergia e condivisione con la linea dell’on Marianna Caronia, lasciamo la Lega e aderiamo al partito di Noi Moderati di Maurizio Lupi e Saverio Romano, in coerenza con la nostra esperienza politica maturata nel centrodestra”, dicono Di Vincenti e Alagna.

Lo scenario nazionale

La crescita di Noi Moderati è già sancita anche a livello nazionale dall’adesione di Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini e Giusy Versace aderiscono a  Un passaggio diretto da Azione di Carlo Calenda al partito di Lupi e Romano. Il realtà l’addio ad Azione era già avvenuto tanto che le tre donne con passate esperienze anche da ministro, avevano già fondato l’associazione “centro popolare” per segnare in maniera chiara la loro appartenenza al centro dello schieramento politico italiano. un centro che adesso è parte integrante del centrodestra.

Molto presto queste adesioni porteranno anche ad effetti a livello nazionale con la probabile immissione nel governo Meloni di un nuovo sottosegretario