Fumata nera al termine della riunione fra governo, regioni e comuni alla quale,nella seconda parte, ha partecipato anche la Sicilia. Proseguirà domani il confronto sul testo del nuovo Dpcm.

“Spero, stavolta sia davvero condiviso” dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. “Vedo un crescente allarme sociale e di questo dobbiamo essere tutti consapevoli. Scelte forti ma non chiare diventano per i cittadini difficili da accettare. Non ci possiamo permettere errori“.

“C’è una condivisione di fondo tra tutti i livelli amministrativi dello Stato: la drammatica situazione che in tutta Europa sta condizionando la vita di milioni di persone” continua Musumeci che ha preso parte all’incontro insieme all’assessore Ruggero Razza.

“La nostra posizione è uniforme a quella di tutte le Regioni italiane. Due le priorità che poniamo: la riduzione della mobilità e l’adozione di piani terapeutici/farmacologici per l’assistenza al domicilio, limitando così la pressione sugli ospedali”.

E le indiscrezioni vengono confermate anche da fonti governative che fanno riferimento ai ministri Boccia e Speranza.

Nel prossimo Dpcm-anti Covid, secondo quanto si apprende, le Regioni in particolare avrebbero chiesto misure uniformi per tutta Italia e anche per questo Boccia ha riconvocato la riunione per domani alle 9 dopo un approfondimento.

Diverse le richieste dei sindaci, piàù preoccupati e chiusuristi dei governatori. I primi cittadini vorrebbero  la chiusura dei centri commerciali nei weekend, perché è in quei giorni che si concentra l’affluenza e la chiusura degli sportelli scommesse nelle tabaccherie e nei bar perché è lì che si sposta il flusso di chi trova chiuse le sale scommesse. A formalizzare lerichieste sarebbe stato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro a nome dei sindaci.

In aggiunta i sindaci non si sono mostrati contrari alla limitazione degli spostamenti tra regioni e alla limitazione degli spostamenti nelle ore serali (come già accade in alcune regioni). Infine, in materia di ristori, il presidente Decaro avrebbe proposto che si replichi la “buona esperienza della primavera scorsa, quando furono i Comuni, attraverso un’ordinanza di Protezione civile, a gestire i fondi per l’emergenza alimentare rapidamente e capillarmente: cioè che si assegnino agli amministratori locali fondi per buoni spesa per le famiglie più fragili”.

Per quanto riguarda la scuola il governo pensa a provvedimenti subase regionale a seconda dell’indice di contagio. Allostudio, poi automatism ibasati sull’indice Rt. Insomma sopra 2 scatta il locjkdown locale, sopra 1,5 le restrizioni agli orari e così via. Ma il documento non è ancora definitivo

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