Stavolta il peggio è stato evitato grazie ad una ragazza che ha portato un mazzo di fiori nella zona dove c’era la teca di San Benedetto il Moro.

La giovane ha notato che del fumo usciva da sotto la cenere e ha dato l’allarme. Sono intervenuti subito diversi volontari e hanno iniziato a spegnere l’incendio utilizzando i tubi da giardino.

Adesso sarà da stabilire cosa sia successo. Se c’è ancora fuoco sotto la cenere del rogo che ha distrutto il 25 luglio scorso la chiesa del convento di Santa Maria di Gesù a Palermo.

Oppure altre ipotesi che possono essere al vaglio degli investigatori.

Ieri la ragazza in visita al convento stava lasciando un mazzo di fiori là dove, si trovava il co-patrono di Palermo. Proprio mentre si avvicinava si è accorta che si stava sviluppando un piccolo focolaio d’incendio, così ha chiamato aiuto e tutto è stato prontamente spento.

C’è ancora pericolo dunque, si respira ancora un’aria particolare, un mix tra silenzio, polvere e odore di bruciato percepibile sin dal viale alberato che introduce al complesso monumentale.

Ma soprattutto c’è un’infinita tristezza nei volti di chi come frate Vincenzo sta facendo la conta dei danni subiti.

Dalla Svizzera un’offerta per la ricostruzione della chiesa

A sostegno della campagna di raccolta fondi per ricostruire la chiesa e riparare il convento di Santa Maria di Gesù di Palermo, il presidente della Extroart ha lanciato un appello, sui social, rivolto a tutti i professionisti AEC (architetti, ingegneri e costruttori) per donare la progettazione con la nuova metodologia BIM. Dalla Svizzera ha subito risposto la società Anafyo che donerà la progettazione.

La mail di Anafyo

“La perdita delle opere d’arte presenti nella chiesa, ma soprattutto quella dei corpi di San Benedetto il Moro e del Beato Matteo di Agrigento costituiscono, per la comunità del luogo, per l’Italia e per il mondo intero un danno irreparabile.

Credo che non si faccia ancora abbastanza per preservare il patrimonio religioso, storico, artistico e culturale di questo Paese. So che chiudere la stalla quando i buoi sono usciti serve a poco, ma vorrei offrire il nostro supporto nel recupero e restauro della chiesa e di quello che vi rimane – scrive Edoardo Accettulli  -.  Siamo azienda specializzata nella implementazione della metodologia BIM in ambito gestione e manutenzione e vorremmo offrire lo sviluppo del modello BIM della chiesa a supporto delle attività di restauro e ricostruzione, ma soprattutto a supporto della futura gestione e manutenzione dell’opera. La speranza e l’augurio sono quelli che in un futuro prossimo con il supporto selle nuove tecnologie si possa garantire una gestione ottimale delle opere d’arte del nostro Paese”.

Partita la raccolta fondi per la ricostruzione

Si è attivata la macchina nei giorni scorsi della solidarietà per ricostruire la chiesa. Il tetto in legno, purtroppo, è stato divorato dalle fiamme, così come numerose opere d’arte. Fatto che ha lasciato in lacrime la folta platea di fedeli, disperati nel vedere bruciare il proprio punto di riferimento religioso. Un evento al quale il gruppo dei Frati Minori di Sicilia ha deciso di reagire, avviando un crowdfunding per cercare di ricostruire la chiesa di San Benedetto il Moro.

Un’iniziativa, spiegano i frati, che nasce “per far fronte a questa situazione difficile in cui versa la Chiesa e il Convento di Santa Maria di Gesù in Palermo”. L’offerta libera potrà essere presentata attraverso pagamenti paypal da emettere sul sito del gruppo religioso o tramite un bonifico bancario con causale “Incendio Santuario San Benedetto il Moro – Palermo”, attraverso l’IBAN: IT 02 M 02008 04615 000104482428. “Il Signore conceda a tutti noi di poter fare la propria parte, di continuare a dare il proprio contributo, per poter ricostruire con speranza il futuro”, scrivono i frati nella descrizione della raccolta fondi, auspicando un’ampia adesione.

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