Sgombero in corso da parte della polizia municipale per tre famiglie che dal 10 dicembre occupano abusivamente gli appartamenti di una palazzina confiscata alla mafia in via Beato Angelico, 53. Gli agenti hanno notificato il provvedimento e raccolto i dati degli occupanti. In totale si tratta di 12 persone, con cinque minori a carico dai 5 ali 13 anni e due portatori di handicap.
In questi tre mesi hanno vissuto come accampati: senza corrente elettrica, dunque senza luce e senza riscaldamento. Con l’ausilio di bombole, fornellini e lampade a gas. Sul posto sono attesi i carabinieri.
“Siamo riusciti momentaneamente a sospenderlo, ancora una volta si tratta di uno sgombero al buio – dichiara Zaher Darwish, responsabile del Sunia di Palermo, intervenuto sul posto assieme al comitato per la casa “12 luglio” – Queste famiglie non sanno dove andare. Aspettano da anni una casa dal Comune. Una è iscritta nelle liste dell’emergenza abitativa da 8 anni e un’altra da 4. Non si prevede nessuna soluzione alternativa. Per l’ennesima volta famiglie con minori e handicappati a carico sono invitati a tornare in mezzo alla strada. Inutile fare gli spettacoli di solidarietà con l’Unicef se poi non non si tutelano i propri cittadini”.
“Chiediamo – aggiunge Zaher Darwish – che il Comune predisponga una soluzione abitativa per garantire l’incolumità e la salute dei minori, messa in pericolo, e che si preservi soprattutto l’unità familiare, nell’interesse dei bambini”. Le famiglie prima di occupare la palazzina, in parte assegnata a famiglie delle forze dell’ordine, hanno abitato in passato nell’ex Istituto del Sacro Cuore, nella palestra di piazza Magione e in macchina.
“Queste famiglie hanno provato a contattare l’Enel riavere la luce elettrica, che inizialmente c’era. L’Enel si è recata sul posto con i contatori ma l’amministrazione del condominio e alcuni condomini hanno impedito che si attaccasse la corrente perché erano abusivi. Valuteremo se c’è stato un comportamento di irresponsabilità da parte di qualcuno che possa aver causato danni ai minori. Porremo questo problema, anche perché l’edificio non è di proprietà privata in quanto confiscato alla mafia”.
(foto repertorio)
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