Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, riguardo alle polemiche sollevate dal Pd e dal Movimento 5 Stelle, in Aula, sull’approvazione dell’esercizio provvisorio chiarisce “di avere rispettato pienamente il regolamento dell’Ars che per la validità della votazione prevede l’obbligatorietà della presenza del 50% più 1 dei deputati. I presenti erano 60, l’Aula era quindi in numero legale. Hanno espresso il voto favorevole in 31”.
E’ la replica del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè alle critiche dell’opposizione alla sua lettura del regolamento dell’Ars che ha consentito l’approvazione dell’esercizio provvisorio.
“La decisione è stata assunta nel solco di autorevoli precedenti parlamentari e segnatamente della Camera dei deputati – sottolinea Miccicchè -. Apprezzai, durante la XIII legislatura, il comportamento del presidente Luciano Violante che, per evitare di far decadere un importante decreto, utilizzò lo stesso sistema per il calcolo della maggioranza dei presenti. Violante considerò presenti in Aula anche coloro che non avevano attivato il dispositivo elettronico. Un’interpretazione – conclude – che ha capovolto la linea di ragionamento utilizzata fino a quel momento. Nello stesso modo si è proceduto oggi a Sala d’Ercole”.
“Secondo gli osservatori, il voto elettronico è uno strumento del quale le opposizioni abusano per far mancare il numero legale nei momenti più importanti”, ha concluso.
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