E’ caccia la movente dell’omicidio di sabato pomeriggio a largo Pozzillo a Borgonuovo, quartiere della periferia di Palermo.

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I carabinieri stanno trovando non poche resistenze e difficoltà per ricostruire i motivi che hanno portato all’assassinio di Vincenzo Barbagallo, 68 anni, e al ferimento di suo figlio Domenico, di 48.
Intanto, la Rap, con un provvedimento d’urgenza, ha deciso di sospendere Francesco Lo Monaco, 49 anni, accusato dell’omicidio e recluso al carcere Pagliarelli.

L’uomo è infatti un operatore ecologico dell’azienda partecipata del Comune di Palermo per l’igiene ambientale e, secondo la dirigenza della Rap, Lo Monaco, non avrebbe mai ricevuto un richiamo ed avrebbe sempre lavorato regolarmente persino il giorno dell’omicidio.

I carabinieri indagano sui dissidi e le frequenti liti tra Lo Monaco e la famiglia Barbagallo, legati a questioni condominiali. Liti che sabato sarebbero degenerate nella violenza: nel primo pomeriggio di sabato la moglie di Barbagallo ha chiamato le forze dell’ordine dopo avere avuto un’accesa discussione, forse a causa di alcuni panni stesi dalla donna, con il presunto omicida e i militari erano intervenuti, riuscendo a riportare, apparentemente, la calma. Subito dopo però Lo Monaco avrebbe impugnato una Beretta 7,65, detenuta illegalmente ed sparato Barbagallo e al figlio.

Ma quella della lite per futili motivi sfociata in tragedia non è l’unica ipotesi alla quale stanno lavorando i carabinieri. Sembrerebbe infatti che  il figlio della vittima, ferito gravemente, avrebbe, come il presunto assassino, precedenti per droga e rapina.

Novità rilavanti dalle indagini potrebbero quindi venire proprio dal figlio della vittima che, al momento, però è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cervello.

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