Condanne in appello per l’omicidio dell’imprenditore di Altavilla Milicia Vincenzo Urso ad Altavilla Milicia. Venne freddato il 25 ottobre del 2009. Confermato l’ergastolo per Pietro Erco di 60 anni, di origini napoletane e residente a Trabia. Lui è ritenuto l’autore materiale dell’omicidio. Inflitti invece 25 anni a Luca Mantia, 36 anni di Termini Imerese, ritenuto l’autista del commando.
L’esecuzione
La notte tra il 24 e il 25 ottobre 2009 il commando attese il rientro a casa del giovane imprenditore. Quindi esplose nei suoi confronti numerosi colpi di arma da fuoco, causandone il decesso. Una sentenza di morte che sarebbe stata emessa perché Urso avrebbe cercato di fare concorrente nelle attività di edilizia di altri esponenti protetti e garantiti dalla cosca mafiosa. In particolare il mandamento di Bagheria pretendeva il totale monopolio nell’ambito del movimento terra nella zona di Altavilla Milicia e Palermo. Secondo quanto accertato dai carabinieri della compagnia di Bagheria che hanno condotto le indagini l’omicidio fu pianificato. Proprio per togliere di mezzo un concorrente nel movimento terra nella zona. Urso non aveva il rispetto dovuto alle famiglie mafiose e così fu ucciso.
Tre anni fa altre condanne
Nel 2020 ci furono altre condanne in relazione all’omicidio di Urso. I giudici della seconda Corte d’assise di Palermo condannarono Francesco e Andrea Lombardo, collaboratori di giustizia. Loro furono invece accusati di essere i mandanti dell’omicidio dell’imprenditore. Francesco e Andrea Lombardo, padre e figlio hanno confessato il delitto. Il primo condannato a 12 anni di carcere, il secondo a 10 anni e 6 mesi.
Andrea Lombardo ha vuotato il sacco
“Ad occuparsi dell’omicidio è Massimiliano Restivo – aveva detto il collaboratore Andrea Lombardo durante le dichiarazioni rese al pm –. Restivo chiedeva una macchina rubata e mi sono rivolto a Driss Mazhadir. Massimiliano Restivo lo conoscevo mentre Pietro Erco l’ho conosciuto due giorni prima dell’omicidio”. Con il padre Francesco si era pattuito il prezzo per l’omicidio di 20 mila euro, ma Andrea Lombardo trattenne per sé 7 mila euro consegnandone solo 13 mila. La restante somma richiesta con insistenza da Erco venne consegnata in diverse trance.
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