“L’ex moglie fingeva, sentivo quel che diceva in tv ma sapevo che fingeva”. Sono le parole pesanti come un macigno che rimbalzano dalla bocca di Giusy Mazzola, la nuova compagna di Carlo La Duca, l’uomo di 39 anni ucciso a Cerda nel palermitano dall’ex moglie Luana Cammalleri e dall’amante Pietro Ferrara. Attraverso i media la Mazzola parla e fa sentire forte il suo dolore dopo la svolta sulla sparizione di Carlo La Duca, con cui aveva cominciato una relazione dopo che entrambi avevano oramai chiuso la loro precedente relazione coniugale. Invece si mostra sorpresa per Ferrara, che era oltretutto il migliore amico della vittima: “Non me lo darei mai aspettato”.

Sull’ex moglie: “Era una bugiarda”

Sull’ex moglie non ha dubbi Giusy Mazzola. La definisce una bugiarda, una falsa: “Non l’ho mai incontrata, la vedevo solo in tv. Capivo però che mentiva, non ho mai creduto alle sue lacrime. Sapevo che odiava il marito, le sue erano solo lacrime di coccodrillo”. Parla poi della svolta alle indagini di questi giorni, con l’arresto di Pietro Ferrara e Luana Cammalleri, considerati amanti e autori dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di Carlo Domenico La Duca. I due cercavano di evitare le intercettazioni dei carabinieri temendo di essere sospettati del delitto: “Per me quel contenuto è davvero sconvolgente” .

Sull’amico: “Non avevo capito nulla”

Quel che lascia ancora oggi spiazzata Giusy Mazzola è invece la posizione di Pietro Ferrara, considerato il migliore amico di Carlo La Duca. Proprio tramite Ferrara e sua moglie Giusy ha conosciuto Carlo e ancora di frequentavano: “Non avevo capito nulla di quel che si stava tramando” sostiene.

Indagine ha chiarito giallo iniziato nel 2019

L’indagine, che ha fatto luce su un giallo cominciato con la scomparsa della vittima, il cui corpo non è mai stato trovato, è stata coordinata dal procuratore di Palermo Marzia Sabella e dai pm Alfredo Gagliardi e Luisa Campanile. I due, finiti in cella venerdì scorso, difesi dagli avvocati Giovanni Marchese e Accursio Gagliano si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip. La famiglia delle vittima è difesa dall’avvocato Salvatore Pirrone.

Dietro l’omicidio motivi privati e soldi

“Il movente dell’omicidio emerge con disarmante nitidezza: un coacervo di interessi personali familiari ed economici avevano reso per Ferrara e per la Cammalleri la morte del La Duca a un evento che avrebbe semplificato enormemente il loro progetto di futuro insieme”. Così il gip di Palermo Marco Gaeta descrive il retroscena dell’omicidio di Carlo Domenico La Duca. I due amanti si sarebbero anche disfatti del corpo. Dell’uomo si sono perse le tracce dal 2019. Dalle indagini è emerso che Luana Cammalleri aveva denunciato La Duca per maltrattamenti ed aveva in corso contro di lui una causa di separazione: La vittima, inoltre, aveva una attività economica, un’azienda agricola, che faceva gola ai due amanti. L’agricoltore, inoltre era visto come un ostacolo ai progetti di vita comuni dei due. La donna che, non sapendo di essere intercettata usa termini offensivi verso il marito definito “becco”, “bestia”, nutriva molto risentimento nei suoi confronti.

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