I pm chiedono 4 anni e mezzo di reclusione per Rosario Namio e Filippo Mulè. I due giovani di Cinisi (PA) accusati di rissa aggravata. Si tratta della rissa violenta che portò alla morte di Paolo La Rosa. I due godranno di uno sconto di penna grazia al rito abbreviato. Lo riporta il Giornale di Sicilia in edicola oggi.

In Corte d’Assise invece si aprirà il processo per Pietro Alberto Mulè, 21 anni di Cinisi, cugino di Filippo, accusato dell’omicidio di La rosa. Il processo si aprirà l’8 gennaio 2021. Nel corso dell’udienza di ieri è stato proiettato il video ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza che riprendono la cruda scena dell’aggressione del 21enne, davanti ad un locale del centro di Terrasini. Dalle immagini si vedrebbero in modo inequivocabile le coltellate inferte a La Rosa. Ad inchiodare  Pietro Mulè ci sono anche diverse testimonianze.

La rissa, sfociata poi nell’omicidio si consumò il 23 febbraio scorso, prese spunto per l’eccessiva indole violenta di Pietro Mulè. Pare che a Paolo La Rosa non andasse a genio la frequentazione della sorella con Filippo Mulè, con cui era fidanzato. Quella notte una parola ha tirato l’altra e dalle parole si è passato ai fatti, purtroppo con un epilogo tragico. Grazie ad una certosina indagine in collaborazione tra i carabinieri delle compagnie di Carini e Partinico, si è riuscito a ricostruire tutto quello che accade quella notte. “In questo momento – afferma uno degli avvocati della famiglia La Rosa, Toni Palazzotto – il mio pensiero va ai familiari della giovane vittima che con grande impegno sociale hanno reagito alla terribile perdita. Il risarcimento che verrà richiesto sarà interamente devoluto all’appena costituita associazione sportiva in nome di Paolo La Rosa”.

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