Il questore di Palermo ha revocato le licenze di pubblica sicurezza di cinque centri scommesse che erano inseriti, attraverso i rispettivi titolari, in un sistema di condizionamenti ed infiltrazioni della criminalità organizzata.

I provvedimenti di revoca, disposti dalla polizia, prendono spunto dall’operazione All In della guardia di finanza che ha svelato che un gruppo di imprese gravitava intorno alle figure centrali di Francesco Paolo Maniscalco, ritenuto boss di Porta Nuova e di Salvatore Rubino che ha messo a disposizione dei clan la propria abilità imprenditoriale al fine di esercitare un concreto potere di gestione e imposizione sulla rete di raccolta delle scommesse.

I titolari sono stati direttamente interessati dall’ordinanza di custodia cautelare e sequestro preventivo emessa dal gip Walter Turturici.

Dalle indagini è, inoltre, emerso come un articolato sistema di amicizie, parentele, conoscenze e favoreggiamenti abbia condotto all’intestazione delle licenze a persone incensurate e di apparente buona condotta che fittiziamente operavano per nome e per conto di Cosa Nostra.

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