Ai domiciliari per le esplosioni in via Mazzini e in via Quintino Sella è finito Filippo Muratore 34 anni in esecuzione di un’ordinanza del gip Rosario Di Gioia che ha accolto le richieste della Procura per i fatti avvenuti a marzo scorso.
Due ragazze erano rimaste ferite nell’esplosione in via Mazzini in modo lieve, rendendo necessario l’intervento delle ambulanze del 118. In un primo momento era sembrato uno scherzo finito male. Le indagini della squadra mobile hanno portato all’arresto di Muratore. Anche nel computer e nello smartphone dell’uomo gli agenti hanno trovato altre prove che hanno portato all’arresto. L’indagato avrebbe cercato e acquistato tutto il necessario, compresa un miccia di collegamento. Non è ancora chiaro il motivo del gesto e quale era il reale obiettivo delle esplosioni.
Le indagini
Le indagini sono state condotte da personale della Squadra Mobile, in forza alla sezione “Reati contro la persona”. Il giovane con precedenti per illecita detenzione di armi, veniva individuato dai poliziotti dopo indagini e dopo la visione dei filmati registrati da impianti di videosorveglianza. Nel corso della perquisizione in casa sono stati trovati sostanze e materiali utili al confezionamento di esplosivi, tra cui un kit per la realizzazione di un timer elettrico.
Intimidazione con bomba, assolti due fratelli
I giudici del tribunale di Siracusa hanno assolto due fratelli di Portopalo, Giovanni e Claudio Aprile, sotto processo per l’intimidazione a una curatrice fallimentare. L’auto dell’avvocata siracusano Adriana Quattropani fu danneggiata dall’esplosione di un ordigno rudimentale nel dicembre del 2017.
I due, entrambi difesi dagli avvocati Giuseppe Gurrieri e Antonino Campisi, vennero indagati assieme a Giuseppe Vizzini e ai figli Andrea e Simone Vizzini, che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato e sono stati condannatiin via definitiva.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, il movente dell’intimidazione è legato alla gestione di un’area di servizio, la ex Esso: la curatrice si presentò sul posto per riconsegnare l’attività al suo proprietario, dopo la dichiarazione di fallimento della ditta che l’aveva prima in gestione, di cui sarebbe stata titolare la moglie di Giuseppe Vizzini
Ordigno in ferrovia
Circolazione in tilt qualche settimana fa sulla linea ferroviaria Palermo-Messina. Il traffico è sospeso tra Termini Imerese e Altavilla per il ritrovamento di un ordigno bellico, con un primo stop alle 13.10 circa e poi quello definitivo alle 14 circa.
L’intervento degli artificieri
E’ stato richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per consentire la regolare ripresa del traffico ferroviario. I treni regionali su quella linea ovviamente hanno subito delle cancellazioni o limitazioni di percorso. In quel tratto, e solo in quel tratto, ci sono delle sostituzioni con bus tra Termini Imerese e Altavilla. L’ordigno era nei pressi dei binari, e se ne sarebbero accorti degli operai mentre facevano lavori di manutenzione.
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