Dal 12 giugno Leoluca Orlando non sarà più il sindaco di Palermo. In questi giorni è impegnato a far uscire Palermo dal baratro, sempre più solo nel suo ufficio di Palazzo delle Aquile dove sta preparando le contromisure alla la bocciatura della delibera sull’Irpef e quello che viene definito l’agguato al Piano di rientro. Ora il sindaco Orlando si “confessa” in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore e dice che si rimprovera una cosa: “Di non aver fatto troppi debiti e avere tenuto i conti del Comune in ordine. Con i criteri che ci sono ci avrebbero dato più soldi”.
Attacco a Renzi
Sui renziani che hanno votato in massa contro le decisioni della giunta taglia corto e non lesina la critica a Renzi. “Lui ha distrutto il Pd, distrutto il governo Letta, distrutto la Costituzione e se stesso. È un demolitore e non ha cultura di governo. È un vero populista. Vive di slogan e non ha una progettualità”.
La missione per Palermo è finita ma non è completa
Orlando reputa compiuta la sua missione per Palermo. “Posso dire che se muoio stanotte muoio felice, missione compiuta – dice nel corso dell’intervista -. Non completata, qualche problema c’è. Io ho cominciato la mia esperienza il 6 gennaio 1980. Davanti al corpo di Piersanti Irma, Sergio tutti a dirmi: non puoi consentire che Piersanti muoia una seconda volta. Hai trent’anni, il più giovane professore di Diritto pubblico d’Italia, non hai mai incontrato i politici che hanno concorso all’omicidio di Piersanti. Io non ho mai incontrato Ciancimino nemmeno in ascensore”.
Palermo e la mafia
Orlando parla anche di mafia a Palermo, in particolare dei prestanomi dei mafiosi. “Noi abbiamo in questa città un capitale di persone che hanno superproprietà ma non fanno gli imprenditori. Oggi il mafioso non è imprenditore a Palermo forse lo è a Parigi o ad Amburgo. Loro mantengono a Palermo una posizione parassitaria poi come hanno fatto a regolare i conti con il dante causa lo sanno loro ma siccome i mafiosi vanno morendo al 41bis. È una presenza due volte negativa: la prima perché sono mafiosi, la seconda perché non seguono il modello americano. I figlio di questi non fa l’imprenditore. Se almeno fai l’imprenditore metti in circuito la ricchezza”.Per il sindaco uscente però “la mafia non governa Palermo” perchè “ha scelto di essere parassitaria”. E guarda alle elezioni amministrative con preoccupazione “che vada al governo un blocco sociale sostenuto dai mafiosi parassitari. I parassitari fanno fondi immobiliari e non li prendi”.
L’occhio alla campagna elettorale
“Come si può accettare che venga Dell’Utri a scegliere il candidato sindaco?”, si chiede Orlando. “Lui è venuto per fregare me. Dell’Utri e Cuffaro, due candidati per mafia che scelgono i candidati. Ma è normale? Per questo penso che se Franco Miceli arriverà al ballottaggio vincerà. Perché se andrà al ballottaggio io sarò la Madonna pellegrina che ricorda che ci sono due alternative”.
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