“Io mi sono guardato allo specchio e vado avanti, chi ritiene esca pure da questa maggioranza non chiara. Questo comportamento ambiguo di Italia Viva finisce per far fare cattiva figura anche alla maggioranza. Chi esce dalla maggioranza si assume la responsabilità di avere tradito gli elettori. Meglio un governo di minoranza che questa situazione”.

E’ politicamente violenta la reazione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando all’implosione della sua maggioranza. E’ un attacco duro quello che viene da una conferenza stampa convocata d’urgenza di domenica mattina

L’attacco del sindaco all’ormai ex alleato

“In otto giorno sono stati bocciati prima il bilancio consolidato poi il piano triennale delle opere pubbliche. Questo comporta il blocco di finanziamenti nazionali ed opere. Perfino dei lavori di sistemazione di strade e marciapiedi. Si perdono milioni di euro e di questo chi ha contribuito alla bocciatura dovrà rispondere. Ha causato un danno erariale. Le delibere saranno comunque riproposte”.

L’attacco è diretto e frontale proprio ad Italia Viva. Sul fronte politico Orlando usa la chiave ‘Lega’ per respingere l’indicazione dei renziani “La proposta di dare vita ad un governo sulla falsa riga del governo Draghi è irricevibile sia perché nel 2017 i palermitani hanno votato una maggioranza chiara cosa che non è successa a Roma perché il sistema parlamentare è diverso, sia perché quel modello significherebbe portare anche la Lega in giunta e Palermo ha fatto scelte per i diritti che vanno in direzione opposta rispetto ai principi della Lega. Questa città esprime valori che non appartengono a quella lista”.

Orlando va avanti anche in minoranza

Orlando poi chiude la porta a qualsiasi ipotesi diversa dalla sua posizione “Io vado avanti in coerenza con la mia storia, in coerenza con il mandato ricevuto dai palermitani e invito le forze politiche alla coerenza e ad essere conseguenti alle scelte operate. Se gli assessori riterranno di proseguire nell’equivoco sarò costretto a rimuoverli”.

Cinque stelle pronti a fare da stampella?

In bilico il futuro di due assessori renziani

In giunta da comprendere c’è il futuro dei due assessori renziani, Toni Costumati e Leopoldo Piampiano ai quale Orlando chiede di prendere scelte opportune. C’è poi la vicenda del ‘licenziamento’ del presidente della Rap, anche lui espressione di Italia Viva, Norata riguarda alla cui vicenda Orlando devia altrove “La scelta riguarda la gestione della società, la raccolta differenziata che è a livelli troppo bassa e tanti altri. Non ho mai fatto dichiarazioni di critica pubblica nei confronti di Norata, ho sempre fatto presente l’insoddisfazione sui risultati ma l’ho fatto nelle sedi opportune. C’è una situazione inaccettabile, questo è il tema”

La replica di Italia Viva

“Orlando sembra non capire la gravità della situazione economica e sociale in cui versa la città di Palermo. Agitare lo spauracchio di Salvini quando invece noi abbiamo chiesto un nuovo schema che veda coinvolti tutti gli attori in campo, le forze politiche, le categorie imprenditoriali e i sindacati, insomma la società intera e soprattutto un cronoprogramma di azioni da intraprendere da subito, è solo un giocare in rimessa che non fa bene ai palermitani” dicono fonti interne a Italia Viva a commento della conferenza stampa di stamattina del sindaco Leoluca Orlando. “Il danno per Palermo non è Italia Viva che chiede di uscire dall’immobilismo – aggiungono – ma un sindaco che non riesce più a guardarsi intorno”.

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