E’ un Leoluca Orlando a tutto campo quello che è intervenuto in conferenza stampa a proposito del respingimento della delibera sull’aumento dell’aliquota Irpef. Il “Professore” ha palesato le sue perplessità sul comportamento del Consiglio Comunale in una conferenza stampa tenuta questo pomeriggio a Palazzo delle Aquile. Un intervento nel quale il primo cittadino si è direttamente rivolto al gruppo consiliare di Italia Viva, definendo gli esponenti renziani degli “irresponsabili”.

La richiesta al Governo nazionale: “Servono più fondi”

Leoluca Orlando parte nella sua disanima dall’attuale tavolo di interlocuzione con il Governo nazionale, dal quale si aspetta una maggiore attenzione sotto il profilo finanziario. “Torno a fare richiesta, al presidente Draghi, di una maggiore attenzione verso i Comuni siciliani, soprattutto dopo la pandemia. Ho espresso i miei dubbi sulla questione del fondo crediti di dubbia esigibilità, che limita le possibilità di spesa. Il Comune di Palermo ha una situazione debitoria sotto controllo. Purtroppo i problemi sono da ricercare nella condizione di sovraccreditamento, derivata anche dalla vicenda di Riscossione Sicilia. Chiedo al presidente Draghi, una maggiore previsione di fondi. Farò di tutto per evitare il dissesto”.

Centottanta milioni di euro, quelli attualmente destinati a Palermo, che secondo il Professore appaiono insufficienti. “Ho sottolineato a Draghi la sperequazione fra Palermo e gli altri comuni che hanno chiesto accesso ai fondi. Il sindaco di Milano, che pure ammette di aver ricevuto oltre 900 milioni fra il 2020 e il 2021, ha dichiarato di non potere approvare il bilancio 2020. Città che si unisce a Roma, Napoli, Reggio Calabria. L’intervento che si chiede al Governo nazionale deve essere mirato su Palermo, che deve avere maggiore attenzione. Io credo che Palermo si sia data un piano di riequilibrio, previsto dalla legislazione vigente, Il documento è dinamico, può essere sempre modificato laddove intervenga una diversa situazione economica”.

L’attacco ad Italia Viva e Totò Orlando

Durante la conferenza stampa, Leoluca Orlando non lesina critica agli ex alleati della consiliatura. In particolare ai componenti di Italia Viva, che il sindaco definisce irresponsabili. “Si registra il comportamento irresponsabile di alcuni consiglieri comunali. E’ un comportamento distruttivo, figlio di chi sa che non governerà la città perchè verranno spazzati via. Il partito del dissesto non vincerà. A cominciare dai seguici di Matteo Renzi, che meglio di chiunque altro dovrebbero capire il momento di crisi. Il Consiglio Comunale appare bloccato da sprechi, derivati da sedute interminabili e indecorosamente guidate dal presidente di Sala delle Lapidi e che si è iscritto ad di Italia Viva assumendo un atteggiamento irresponsabile da quando ha tradito gli elettori”.

Un attacco, quello a Totò Orlando, che prosegue in maniera diretta. “Ai palermitani resta un conforto. Non essendo più candidato, non potrà raccattare voti grazie alla nostra omonimia. Siamo in assenza di una mancanza di una cultura di Governo. Io non mi potrò ricandidare. Ma farò di tutto perchè chi verrà dopo di me non si trovi a gestire un Comune in dissesto. Da questa condizione non si esce”.

Orlando chiede l’intervento del commissario

Aliquote che vanno approvate entro il 31 maggio. Un problema sul quale il primo cittadino richiama l’attenzione del commissario regionale. “Mi risulta che ci sia un commissario regionale. Vorrei capire perchè non è ancora intervenuto. Non si capisce perchè non abbia mai fissato un termine al Consiglio Comunale per deliberare”.

“Ho il dovere di denunciare chi pensa di utilizzare la città di Palermo per calcoli personali  – sottolinea Orlando -. Non consentirò mai che il capoluogo venga utilizzato come merce di scambio. Ho preso decisioni dolorose, anche per la mia carriera. Perchè ho messo al primo posto la città. Veniamo da due anni di pandemia. Non c’è bisogno di spiegare cosa era Palermo alla fine del 2019. Questi due anni  si sono incrociati con l’uscita della maggioranza di consiglieri eletti con me nel 2019. Nonostante ciò, sta tornando una città attrattativa”.

La comunione d’intenti con Miceli e la posizione del M5S

Non manca una battuta sulla posizione intrapresa dal candidato sindaco Franco Miceli, con cui il primo cittadino conferma di condividere la sua visione per il futuro della città. “Sostengo Franco Miceli come candidato, anche se sono libero da bramosie personali. Qui si tratta di decidere, se si ritiene che l’Amministrazione Comunale di Palermo debba essere merce di scambio per qualche aspirante deputato regionale o se debba essere attenta ad una visione complessiva che garantisca una continuità. Concetto sul quale non transigo. Il tradimento di alcuni nei confronti degli interessi della città il palermitano non lo accetto.

Sindaco che glissa le polemiche sulla controversa posizione del M5S nel voto di ieri. Due gli assenti, astenuta la capogruppo Viviana Lo Monaco. Una decisione sulla quale il primo cittadino si limita a ricordare il sostegno dei pentastellati nel voto del 31 gennaio. “I tre consiglieri del M5S hanno votato il piano di riequilibrio. A me tanto basta. Abbiamo così evitato il dissesto. E’ chiaro che approvare la delibera Irpef è necessario per il buon andamento del piano di riequilibrio e dei bilanci previsionali, Lo dico soprattutto a chi partecipa agli sciopero del mondo della culturale e del personale del Comune”.

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