Il prossimo 13 settembre saranno otto anni da quel tragico 2010, quando Norman Zarcone decise di gridare nel modo più straziante possibile il proprio sdegno verso quell’ inossidabile struttura di potere a conoscenze famigliari e di casta, che delegittima la massima agenzia formativa del sapere e della cultura.

Ho scritto agli autorevoli, agli intellettuali, ma ho assistito a vergognosi caroselli d’omertà, se non di complicità. Quante insopportabili pacche sulle spalle ho ricevuto, quanti assordanti silenzi a corredo. Letta, Renzi, Gentiloni, Carrozza, Giannini, Cancellieri, oggi Conte, Di Maio, Salvini, Bussetti, Fico, ministri e deputati vari, presidenti e commissari europei, governatori regionali e Papi.

Solo silenzi da parte delle istituzioni e della stessa stampa: la morte non fa più notizia se non c’è dietro un fatto scabroso, contorsioni sentimentali, perversioni mentali o uno dei valori-cornice di questa società che non premia i talenti, sbeffeggia le ambizioni e insulta i sogni”, dichiara Claudio Zarcone, padre di Norman.

Il quale continua: “A poche ore dalla morte di Norman, ho parlato di omicidio di Stato. Si è nei fatti assassinato un ragazzo brillante, giornalista, musicista, filosofo, che d’estate – questa è storia, non fake da social – faceva il bagnino in un circolo nautico per apprendere l’etica del lavoro (sono parole di Norman). Altro che ‘choosy’ , ‘bamboccione’ o ‘sfigato’. Ed ecco perché avevo pure presentato un esposto in Procura contro l’allora ministro Fornero, che aveva offeso gratuitamente la memoria di mio figlio e i tanti Norman d’Italia.

Egregio ministro, politico all’auge, collega giornalista, Magnifico, Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco per que’ pochi scherzucci di dozzina – conclude Claudio Zarcone – riesce minimamente a immaginare quello che io provi pensando al corpo di mio figlio spiaccicato al suolo? Riesce minimamente a immaginare quello che io provi quotidianamente al pensiero di mio figlio che non è morto sul colpo (so anche questo, purtroppo)?

Per questo grido, scrivo. Continuerò a gridare, a scrivere, affidandomi all’anatema di Michele, il trentenne friulano morto suicida l’anno scorso: «Siete voi che fate i conti con me, non io con voi». E siete voi che dovrete fare i conti con Norman, con tutti i Norman e i Michele d’Italia, per il cui destino l’accusa è di alto tradimento”.

La “Giornata del Merito in memoria di Norman Zarcone” istituzionalizzata dal Comune di Palermo (che si svolge in due date, 13 settembre e 18 gennaio) per la tranche di settembre subirà uno slittamento a novembre a causa di motivi tecnico-organizzativi e della quasi concomitanza della visita del Papa a Palermo.

Il Circolo Trinacria e l’Istituto Platone ricordano Norman – Malgrado lo slittamento della manifestazione (“Giornata del Merito in memoria di Norman Zarcone”), dovuta a motivi organizzativi e alla concomitanza della visita del Papa, che pertanto non si svolgerà il 13 settembre come ogni anno, bensì a novembre, il Circolo “Trinacria” e l’Istituto “Platone” vogliono ricordare ugualmente Norman con un concerto che vedrà sul palco del “Trinacria” l’esibizione della Norman Zarcone Rock Orchestra. Perché Norman, nel corso della sua breve vita, ha lavorato sia come bagnino al “Trinacria” che come docente di Filosofia al “Platone”. Per questa ragione il “Trinacria” chiuderà la propria stagione balneare e sociale e il “Platone” aprirà l’anno scolastico, nel ricordo di un vulcanico professore-bagnino che aveva sposato l’etica del lavoro, dello studio, della ricerca, del giornalismo, della musica, intesi come “carne” del vivere sociale.

Circolo – Trinacria

venerdì 14 settembre, ore 21,30

Lungomare Cristoforo Colombo, 5159 (Addaura)
Ingresso libero (con contributo volontario)