Il 14 marzo scorso si è consumato allo Zen 2 di Palermo un duplice delitto che ha molto impressionato l’opinione pubblica.
A morire, freddati da colpi di pistola, in via Rocky Marciano, Antonino e Giacomo Lupo, 53 e 19 anni, padre e figlio.
A sparare, Giovanni Colombo, 26 anni, reo confesso con precedenti per droga, che, come si legge sull’edizione odierna del Giornale di Sicilia, finisce a processo con il giudizio immediato.
L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Ilaria De Somma, che hanno chiesto al giudice che si vada subito a processo senza udienza preliminare.
Corrado Sinatra, avvocato difensore di Colombo, ha preannunciato che il suo imputato opterà per il rito abbreviato.
Nei prossimi giorni verrà fissata la data della prima udienza del processo.
Un duplice omicidio, quello dei Lupo, maturato in un ambiente difficile.
Gli investigatori hanno seguito a lungo la pista della droga, ipotizzando che dietro al fatto di sangue ci fosse un regolamento di conti per la gestione dello spaccio nel quartiere. Un’ipotesi avvalorata anche dalla fama di Antonino Lupo, noto per essere uno dei ‘capi’ del traffico illecito di stupefacenti allo Zen 2.
Una pista però che non ha trovato riscontro. Colombo, che si è costituito il giorno dopo il duplice delitto, ha sempre fornito un’altra versione. Avrebbe sparato per una “taliata laria”, ovvero uno sguardo di troppo che il giovane avrebbe rivolto alla compagna di Francesco Lupo, figlio e fratello di Antonino e Giacomo Lupo, e che avrebbe poi organizzato una spedizione punitiva nei suoi confronti.
Giovanni Colombo, ha raccontato agli investigatori, che la sera dei delitti, si sarebbero presentate sotto casa sua “sessanta persone con mazze e catene”, pronte a fargli del male. Da qui la decisione di impugnare la pistola che aveva in casa e di sparare contro i Lupo.
“E’ stata una follia – ha detto Colombo dopo l’arresto – ma o morivano loro o morivo io”.
Per tanto tempo gli investigatori hanno sperato di venire a conoscenza di elementi utili alle indagini: alla sparatoria avrebbero assistito dei testimoni, ma tutti, nel quartiere, hanno dichiarato di non sapere nulla di quanto accaduto.
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