“La città di Palermo mi ha dimenticato”. Lo ha sostenuto, senza peli sulla lingua, Tony Sperandeo, attore palermitano, tra gli ospiti della puntata di fine stagione di Casa Minutella – il format condotto da Massimo Minutella – trasmessa in diretta ieri su BlogSicilia.

Nel corso della puntata si è parlato anche del Festino di Santa Rosalia nell’anno del Covid19 e delle inusuali modalità dei festeggiamenti che si terranno quest’anno.

Sperandeo, molto noto a livello nazionale, – migliore attore non protagonista ai David di Donatello 2001 per il ruolo di Gaetano Badalamenti nel film “I cento passi” – con un’ampia filmografia alle spalle, non ha esitato a parlare del rapporto con la sua città lamentando il disinteresse nei suoi confronti da parte del mondo artistico locale.

“Confessiamoci da buoni amici”, ha detto a Massimo Minutella anche se il suo messaggio è rivolto a qualcun altro.
Non nascondendo un certo disappunto, Sperandeo ha spiegato: “Quando io vinsi il David di Donatello, stupidamente, non lo dedicai alla mia famiglia, a mia moglie o ai miei figli, lo dedicai alla città di Palermo.
Oggi sono pentito perché la città di Palermo ha dimenticato Sperandeo”.

L’attore è entrato poi nel dettaglio, soprattutto per quanto riguarda l’imminente Festino di Santa Rosalia.
“Ogni anno c’è stato il Festino, con direttori artistici che io conosco, uno si chiama Lollo Franco, con il quale eravamo buoni amici. L’ho fatto entrare nel cinema, gli ho fatto prendere l’agente mio, l’ho fatto lavorare, e come ricambio quando lui ha fatto il direttore artistico non mi ha mai invitato. Non è una cosa tanto bella”.

E ancora: “Quest’anno a causa del Coronavirus non ci saranno manifestazioni però hanno fatto un docufilm. Ebbene, se si parla di docufilm sulla mia città, quantomeno mi dovrebbero contattare, perché un po’ di esperienza io ce l’ho, forse più di tanti altri”.

Dopo questa esternazione di amarezza, Sperandeo ha voluto concludere scherzando un po’: “Vi do una chicca, io ho parlato con Santa Rosalia e mi diceva che è siddiata (contrariata, ndr), le ho chiesto anche il perché, noi ci diamo del tu perché lei mi vuole bene. Santa Rosalia mi ha detto che nel 1624 il passaggio delle sue ossa per le vie della città liberò Palermo dalla peste. Quest’anno c’è il Covid19 e non fanno sfilare il carro di Santa Rosalia. E’ veramente siddiata e dice ‘Ma come, io vi ho salvato e adesso che c’è poco Covid19 in giro non mi fate passare?'”.

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