Una sentenza destinata a scuotere il mondo della sanità palermitana. Il tribunale di Palermo ha condannato il Policlinico “Paolo Giaccone” a risarcire con oltre un milione di euro la famiglia di M.C.A., una donna deceduta il 5 gennaio 2018 in seguito a una catena di errori medici che, secondo i giudici, ne hanno causato la morte.

Una morte che poteva essere evitata

La paziente è morta per un arresto cardiaco da shock settico, ma per il giudice si sarebbe trattato di un esito evitabile, se solo fossero state rispettate le regole base dell’assistenza sanitaria.

Il legale della famiglia, l’avvocato Giuseppe Emanuele Greco, parla chiaro: “I medici non hanno capito in tempo che stava peggiorando”, che sono state “violate le regole base per casi del genere” che “gli interventi sono stati effettuati troppo tardi e male” e che “la resezione intestinale, necessaria, è stata un disastro”.

Un vero e proprio caso di malasanità, dove i sintomi sarebbero stati sottovalutati, le decisioni prese con ritardo e le terapie somministrate in maniera inefficace. Una concatenazione di errori che ha portato alla morte per sepsi della donna.

Il parere degli esperti: “Grave negligenza”

Il tribunale ha incaricato due periti, i dottori N.A. e R.M.R., che hanno passato al setaccio la cartella clinica. La loro conclusione è stata netta: “Se fosse stata curata adeguatamente, la paziente sarebbe sopravvissuta”. Parole pesanti, che il giudice ha pienamente accolto, parlando espressamente di grave negligenza medica.

Il verdetto ha previsto il risarcimento sia dei danni morali (per il dolore della perdita), che dei danni economici (spese sostenute e mancati guadagni), per una cifra complessiva che supera il milione di euro.

La reazione della famiglia

Dopo oltre sei anni di battaglia legale, la famiglia ottiene giustizia, ma il sapore è tutt’altro che dolce. “Una vita persa non ha prezzo”, commentano i familiari. E proprio da questa storia, secondo l’avvocato Greco, arriva un messaggio forte per tutta la sanità: “Questa sentenza è un segnale chiaro: gli ospedali devono garantire cure sicure, altrimenti pagheranno le conseguenze”.

E ora il Policlinico è chiamato a dare risposte. Il tribunale ha stabilito le responsabilità, ma resta da capire se l’ospedale metterà in atto misure concrete per evitare che casi simili si ripetano in futuro. Perché una vita persa per errori medici non si ripaga con un risarcimento.

La domanda, ora, è una sola: quanti altri pazienti sono a rischio per mancanze simili? La sanità palermitana non può più voltarsi dall’altra parte.