E’ il giorno del corteo del Palermo Pride 2022. Il concentramento è previsto alle 16 al Foro Italico. Da lì avrà inizio il percorso che terminerà al parco di villa Filippina, in piazza San Francesco di Paola, per la serata di chiusura. Al Pride 2022 di Palermo parteciperanno anche associazioni studentesche e sindacati. La manifestazione è stata presentata questa mattina alla presenza del sindaco Roberto Lagalla presso la Sala Onu del Teatro Massimo.

“Partecipazione necessaria”

La Cgil Palermo, assieme ai giovani universitari dell’Udu Palermo e alla Rete degli studenti medi, parteciperà come ogni anno alle attività degli stati generali e al corteo. “La parata del Palermo Pride, con la sua gente e i suoi colori, è oggi più che mai necessaria – dicono il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Angelo Candiloro, responsabile associazionismo Cgil Palermo -. Lo è per le discriminazioni che ancora oggi le persone LGBT+ subiscono nella nostra società e anche nel mondo del lavoro”.

“Pride non è una carnevalata”

“Sbaglia chi la considera una carnevalata, chi ci vede eccessi – aggiungono i sindacalisti palermitani -. Una società matura deve riconoscere la diversità delle culture e il corteo del Pride è un buon viatico in questa direzione. Ma i passi da compiere sono ancora tanti. Per questo iscritte e iscritti, dirigent* della Cgil, che combattono le discriminazioni con le loro pratiche, si uniranno alle donne e agli uomini che sfileranno sabato 9 luglio per le vie di Palermo. Questa battaglia del rispetto dei diritti delle persone passa anche attraverso il riconoscimento dello ius scholae e dello ius soli. Ben vengano dieci, cento, mille Pride, anche quando non ce ne sarà più bisogno, quando da festa per la rivendicazione di diritti diventerà festa per il loro ottenimento e per l’abbattimento della discriminazione”.

Il ricordo di Giorgio e Toni

Madrino di questa edizione del Pride è Beppe Fiorello. “Un attore amatissimo che è non solo un nostro conterraneo, è soprattutto un artista che ha sempre messo il proprio talento al servizio dell’impegno civile”, commenta il direttivo del Palermo Pride. “Giuseppe ha concluso la lavorazione del suo primo film da regista e per questo esordio ha fortemente voluto raccontare una storia liberamente ispirata alla vicenda di Giorgio e Toni, i due ragazzi scomparsi e ritrovati morti dopo pochi giorni a Giarre più di 40 anni fa. La storia di Giorgio e Toni, il loro amore, la loro fine hanno avuto un’importanza talmente centrale per il movimento Lgbtq+ siciliano (e nazionale) che non potevamo non ringraziare Giuseppe Fiorello per la scelta di coraggio e di amore, chiedendogli di vivere insieme a noi il corteo di quest’anno”.

Il percorso del corteo

Il corteo parte dal Foro Italico, attraversando Porta Felice imbocca corso Vittorio Emanuele per voltare su via Roma e poi ancora in via Cavour per costeggiare piazza Verdi e svoltare in via Pignatelli Aragona. A chiusura il serpentone di carri e partecipanti giungerà a villa Filippina: in questo spazio è a cura di Palermo Pride suona che artisti e artiste di fama nazionale si esibiranno, come ieri sera, anche stasera. Confermata anche quest’anno l’amicizia tra il Palermo Pride e La Rappresentante di Lista che ha donato alla manifestazione il suo inno, cioè il nuovo singolo “DIVA”.

L’intervento del sindaco Lagalla

“La mia presenza al Pride vuole rappresentare la testimonianza di apertura e pluralità di Palermo – ha detto il sindaco Roberto Lagalla – Come già successo quando ero rettore dell’Università, anche oggi da sindaco intendo confermare l’apertura dell’istituzione cittadina verso tutte le sensibilità. Sono assolutamente convinto che una manifestazione come il Pride non debba avere né pregiudizi né praticare esclusioni. Rispetto a questo tema, se favorissimo l’esclusione, favoriremmo la violenza e questa amministrazione non farà alcun passo indietro sui diritti civili”.

Beppe Fiorello: “Sono qui per capire, politica indietro sui diritti”

Felice di partecipare al corteo del Pride Beppe Fiorello. “Ho accettato un invito così gentile, così accorato, così appassionato che non ho esitato un attimo ad abbracciarlo e ad essere qua. Ho accettato perché avevo voglia di esserci, di partecipare, non si può sempre parlare per sentito dire. Il sentito dire non funziona. Sono qua per saperne di più, per curiosità, e per partecipare a un movimento importante che sta lottando da tanto tempo per diritti fondamentali, per i diritti umani che sono spesso negati e voglio capire più da vicino che cosa accade”.
In merito alle discriminazioni Fiorello afferma: “E’ una vecchia storia dell’umanità. Tutti noi ci auguriamo che un giorno questo possa finire. Si tratta del bene e del male. Ogni uomo ha dentro di sé una parte bianca e una parte nera. E’ un tema infinito e complesso che bisogna valutare anche politicamente. Non è solo una questione che si può risolvere tra noi essere umani. Penso che bisogna risolverla anche politicamente”.
Come? L’attore e regista constata: “La politica è spesso più indietro della società. La politica spesso è un affare per molti politici, non è una missione umanitaria come dovrebbe essere. La politica dovrebbe essere totalmente rivolta alla gente, al popolo, ai diritti delle persone. Invece molto spesso sentiamo e notiamo che la politica è un affare personale. Adesso basta. Adesso il mondo è sicuramente più coinvolto e più informato, non possono più sfuggire i politici che non hanno voglia di fare all’attenzione dei ragazzi e dei più giovani. C’è una informazione così capillare che ha creato anche una nuova generazione di giovani che vogliono esserci, vogliono partecipare, vogliono sapere. Questo movimento, questa Palermo, questa Sicilia che ormai da tanti anni stanno accendendo fari e dimostrano voglia di cambiamento. Un cambiamento che dobbiamo alle nuove generazioni”.

“Felici di tornare per le strade di Palermo”

Visibilmente emozionato Luigi Carollo, coordinatore del Palermo Pride: “Siamo felici del ritorno del Pride alla sua data naturale che è quella dell’estate e vicina al 28 giugno che è la Giornata mondiale dell’orgoglio Lgbt. Siamo felici anche quest’anno di partire dalla Sala Onu, il Teatro Massimo è l’istituzione culturale più importante della città e siamo felici di tornare in strada con un lavoro che è stato fondato su un ragionamento molto importante e con lo slogan “Né le terre né i corpi sono luoghi di conquista”. Legare le nostre battaglie di rivendicazione alla guerra e a quello che sta accadendo in questo momento in Europa significa avere chiaro che i diritti sono minacciati in tanti modi. Noi chiediamo che venga attenzionata la situazione in Russia dagli episodi di discriminazione dopo le leggi della Duma contro le persone Lgbt. La discriminazione prima o poi finisce sempre con il diventare ‘madre ‘dei carri armati. E poterlo dire in occasione del Pride nelle strade della nostra città è per noi motivo di grande orgoglio”.

“Teatro Massimo casa dei movimenti di pensiero”

Presente alla conferenza stampa anche Marco Betta, sovrintendente e direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo che commenta: “Il Teatro Massimo non è solo la casa che produce musica e teatro ma è molto di più. E’ la casa della cultura, degli artisti, dei movimenti di pensiero e quindi è bello ritornare soprattutto con il ritorno alla vita del Pride nel nostro Teatro Massimo, insieme, per respirare l’aria del nostro tempo”.