Una petizione per riaprire il parco Cassarà. Con questo auspicio, il coordinamento giovanile cittadino della Lega organizzerà una raccolta firme giorno 29 ottobre dalle ore 16:30 alle 19:00.

Una petizione rivolta a tutta la cittadinanza, per chiedere alle istituzioni di intervenire e rendere il parco fruibile il prima possibile. Un’area chiusa da oltre sette anni, a causa del ritrovamento di amianto nel sottosuolo. Scoperta che ha definitivamente reso inagibile uno dei più grandi polmoni verdi della città. E, come vi abbiamo documentato nella nostra live, le notizie che arrivano non sono di certo positive.

La raccolta firme per salvare il Parco Cassarà

La struttura risulta chiusa da oltre setti anni, con diverse aree lasciate all’abbandono e all’incuria. Un polmone verde che era meta di runners, di famiglie e di gente che voleva utilizzare al meglio il proprio tempo libero, approfittando delle strutture presenti al parco Cassarà.

E proprio su questo spreco di risorse concentra la sua attenzione la coordinatrice giovanile della Lega Elisabetta Luparello. “Il parco è stato inaugurato il 26 novembre del 2011. Il mio rammarico è che un Parco così esteso all’interno del quale vi è anche un teatro all’aperto, una pista di pattinaggio, tre campi di bocce, un lago artificiale, percorsi pedonali e ciclabili, percorsi ambientali ed un parcheggio pubblico, non sia più fruibile da parte della cittadinanza”.

“E’ passato troppo tempo”

L’esponente del Carroccio ricostruisce l’epopea del Parco Cassarà. “Il 16 aprile 2014 è stato chiuso a causa dell’accertata presenza di amianto sotto la superficie. I 12 carotaggi svolti dalla ditta competente hanno confermato la presenza di elementi tossici nel sottosuolo e nella falda acquifera del polmone verde. Premettendo che il Comune dovrebbe assumere un soggetto esterno che stili il progetto di caratterizzazione dell’area, che faccia le valutazioni di rischio, che indici gli interventi necessari, quanto tempo dovrà passare prima che qualcuno si attivi?”.

“Ricorrere all’associazionismo”

“Fà ancora più male se si considera che il parco è intestato a Ninni Cassarà. La lotta alla mafia in difesa della legalità passa anche da questo. Inutile riempirsi la bocca di dichiarazioni vuote come ci ha abituato a fare il Sindaco Orlando. E poi offendere la memoria di una vittima della mafia lasciando per anni un parco in queste condizioni. Inoltre si possono individuare le risorse necessarie anche attraverso il coinvolgimento di associazioni, cittadini e imprese attraverso i fondi previsti dal Geobonus. Uno strumento introdotto dalla Finanziaria che tra le altre finalità, prevede risorse proprio per la bonifica di aree da amianto.”

 

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