I grillini non mollano. Cuffario all’ars non deve proprio entrare neanche per parlare della sua esperienza da ex detenuto. L’ex presidente della regione torna involontariamente al centro dello scontro ma stavolta non certo fra destra e sinistra, fra maggioranza e opposizione. No. stavolta lo scontro è fra la politica e i 5 stelle, gli unici a non accettare il principio costituzionale della rieducazione della pena, del reinserimento del detenuto che ha pagato il suo debito. E sui giornali Cuffaro torna ad essere lo spauracchio della politica pronto al grande ritorno

“E’ una cosa che non esiste. Non mi candiderò mai più a nessun ruolo. Sfatiamo questo mito”.

Dire senza mezzi termini in una intervista a Buttanissima Sicilia. In realtà lo aveva già detto anche ieri in modo chiaro e senmza lasciare dubbi. Ma non c’è frase, non c’è presa di posizione che òpossa calmare la furia giustizialista grillina

Non le mancano le istituzioni?

“Assolutamente no. C’è stato un tempo per la politica attiva, ma ora è il tempo della politica umanitaria. C’è un progetto in Burundi che mi impegna a tempo pieno. Ho rispetto per le istituzioni, sono un appassionato di politica e un attento osservatore di quello che succede nella mia terra. Stop”.

E’ vero che l’ex presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, qualche tempo fa le negò di presenziare a un altro convegno organizzato a Palazzo dei Normanni?

“Sì. Il presidente dell’Assemblea disse che non avrebbe dato il permesso se ci fossi stato io fra i relatori, così gli organizzatori hanno preferito dirottare il convegno altrove. Ma anche il presidente dell’Assemblea, nella sua sensibilità, aveva il diritto di esprimere la sua idea. Che non condivido ma rispetto”.

Varcare il portone di Palazzo dei Normanni le darà emozioni particolari?

“In carcere di emozioni ne ho vissute tante. Chi non c’è mai stato, non può capire quanta gioia si provi nel poter incontrare tua moglie o i tuoi genitori, che si sono fatti sei ore di fila per trascorrerne una insieme a te, sebbene in un luogo di sofferenza. Raccogliere le lacrime dei tuoi figli, lacrime di dolore, mi ha dato la forza per andare avanti. In ogni caso, anche tornare nel luogo in cui sono stato per anni mi susciterà delle emozioni che spero di valorizzare così come ho fatto con le speranze, i sorrisi, le carezze che tanti siciliani mi hanno regalato quando ho lasciato Rebibbia, assistendo alla presentazione dei miei libri”.

Detto che non tornerà in politica, quali sono attualmente i progetti di Totò Cuffaro?

“Da qualche anno faccio il medico in Burundi. Assieme al collega Stefano Cirillo abbiamo creato l’associazione “Aiutiamo il Burundi”. Il governo di quel Paese ha chiesto il nostro aiuto e stiamo collaborando con loro per portare avanti un grosso ospedale. Portiamo lì chirurghi, ortopedici, dentisti, pediatri, anestesisti. C’è bisogno di tutti. In Italia, dopo la rottura di un femore, servono sei mesi per tornare in forma; in Burundi un bambino che si spezza un femore rischia di rimanere storpio a vita. Il 15 ottobre al Teatro Massimo di Palermo faremo un gran galà per raccogliere fondi. Verranno tanti amici del mondo dello spettacolo e la più importante cantante del Burundi. Il prossimo obiettivo è attrezzare il reparto di neonatologia dell’ospedale e fare delle donazioni agli orfanotrofi”.

Com’è cambiata in dieci anni la politica siciliana?

“Non so se in meglio o in peggio, non è cambiata sicuramente a causa della mia assenza. Il mio era un approccio umanitario, di immedesimazione nelle istanze popolari tanto che mi sono beccato il soprannome di Totò Vasa Vasa, che per altri era sinonimo di “cuffarismo”. Qualcuno ultimamente l’ha rivisitato in “cuffaresimo” e mi fa molto piacere. Chi è venuto dopo di me ha scelto di tenere lontane, distanti e separate le istituzioni dal popolo. E quello che è venuto dopo ancora, seppur con più allegria e goliardia, ha sancito una frattura che i siciliani non credano abbiano apprezzato. Ora c’è un presidente che sta facendo del suo meglio, speriamo che riesca a far crescere la Sicilia. Spetta agli osservatori, a chi analizza i dati del Pil, della disoccupazione, del lavoro dire se si sta meglio oggi o quando governavo io”.

L’articolo per intero Forche grilline, parla Cuffaro puoi leggerlo su Buttanissima Sicilia.

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