“Non sono in campagna elettorale e non mi sto candidando a niente” con questa precisazione Pietro Agen apre la presentazione del libro che lo vede protagonista, Parliamo della Sicilia con Pietro Agen, una serie di interviste raccolte dal giornalista Salvo Barbagallo in un anno di incontri face to face.

Un’anteprima riservata agli amici più stretti del presidente di Confcommercio Sicilia che rimanda a settembre prossimo la presentazione ufficiale del libro.

A raccontare com’è nata l’idea di mettere insieme una selezione delle interviste più interessanti è proprio l’autore ed editore Salvo Barbagallo: “Tutto nasce casualmente, da una prima chiacchierata che ha visto come argomento l’aeroporto di Catania – spiega Barbagallo – . Da li abbiamo preso la consuetudine di vederci per affrontare tutti gli argomenti di attualità come se fosse un cittadino comune a fare le domande, impostando tutto sul dialogo. Ho trovato un interlocutore che non mi sarei mai aspettato: Agen ha parlato da politico, nel senso migliore del termine, sempre schietto e sincero, senza peli sulla lingua”.

Politica, economia, legalità, turismo, risorse, sviluppo, sono i temi affrontati, tutti con il fine di trovare, per ogni settore, le soluzioni per dare un futuro solido e prospero alla Sicilia.

“Trasformare il parlato in scritto è stato un lavoro tosto – afferma Agen – : ho letto e riletto tante volte, ho apportato correzioni, e mi sono reso conto che, non solo io, ma tutta l’associazione che rappresento ha una linea di pensiero. Una linea coerente e priva di contraddizioni, che cerco di mantenere a dispetto del tempo che passa e degli avvicendamenti politici, con l’unica mission di perseguire gli obiettivi. Anche perché i problemi sono sempre gli stessi!”
Le potenzialità inespresse di un’isola che non decolla e, nello specifico, infrastrutture carenti, collegamenti vetusti, investimenti quasi inesistenti, questi i temi ricorrenti nell’analisi lucida di Pietro Agen, che non si arrende mai ma resta sempre un grande ottimista.

“L’esempio della gestione dei porti siciliani con la questione dell’Autorità portuale ambita da tutti è l’esempio di quel campanilismo che danneggia la Sicilia – incalza il presidente di Confcommercio Sicilia – .
Siamo in assoluta mancanza di progettualità e di una visione allargata dell’isola, si comincia a puntare sull’innovazione ma c’è ancora tanto da fare”. E su Catania aggiunge: “Deve superare il complesso di sentirsi brutta e cattiva.
Tutti insieme dobbiamo superare lo sconforto, noi saremo garanti di una crescita nella legalità”.