E’ stato il primo bene confiscato in assoluto a Partinico ad essere affidato e dato in gestione. Ora il Comune ha deciso di sottrarlo al suo ente gestore per una serie di presunte irregolarità. La giunta guidata dal sindaco Piero Rao ha deliberato per la revoca: la cooperativa Noe dovrà lasciare il terreno e i fabbricati annessi di borgata Parrini. Ma potrebbe nascere un contenzioso all’orizzonte per i vertici della cooperativa parla o di provvedimento “insensato e pretestuoso”.
Il blitz delle forze dell’ordine
Tutto sarebbe nato da un blitz dei giorni scorsi delle forze dell’ordine all’interno della cooperativa. E’ stato effettuato nel corso di un evento che era stato pure pubblicizzato su facebook, una cena a pagamento con annesso spettacolo. Ad essere state ravvisate una serie di irregolarità di tipo amministrativo e per questo sono scattate alcune sanzioni. la polizia municipale ha segnalato quanto accaduto all’amministrazione comunale che ha preso dei drastici provvedimenti.
La contestazione
Queste sanzioni, viene evidenziato dalla giunta municipale, costituirebbero violazione e abuso rispetto all’articolo 2 del contratto di comodato d’uso. Per l’esattezza in quella parte in cui il concessionario “si impegna a utilizzare e recuperare i beni concessi e in particolare a conservare e migliorare gli stessi, attraverso la realizzazione di attività di carattere sociale e sportive”. In particolare la cooperativa si impegnava ad effettuare produzioni agricole ed agroalimentari biologiche di qualità finalizzate anche all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati”.
La cooperativa: “Tanti progetti in corso”
In un post su facebook la stessa cooperativa Noe respinge le accuse al mittente e ritiene ingiusto il provvedimento di revoca. Annuncia che stava portando avanti importanti progettualità e che aveva anche agganciato diversi finanziamenti. “Siamo vincitori di un progetto che partirà a giorni per giovani con la sindrome di Asperger – si legge – ed abbiamo in corso altri finanziamenti e progetti virtuosi. Sembra che questo non basti. Siamo stati raggiunti dal Comune di Partinico da un provvedimento di revoca dell’affidamento del bene confiscato, insensato e pretestuoso”.
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