A Partinico, comune sciolto per possibili infiltrazioni ne mesi scorsi e in piena campagna elettorale, si continua a parlare della questione relativa alla distilleria Bertolino, un impianto che delocalizzato in altra sede ma che continua a portare grane al comune del Palermitano.

Una questiona mai risolta a Partinico

Al centro della vicenda c’è la procedura che il comune ha intentato negli anni scorsi, culminata con una sentenza di condanna a carico dell’amministrazione della distilleria. Il risarcimento però non è mai avvenuto così si è aperta un’altra battaglia legale. Oggi infatti si apriva l’ennesimo processo, in sede civile, che vedrà di fronte Comune di Partinico e distilleria Bertolino sulla vicenda del risarcimento danno ambientale. La titolare, Antonina Bertolino, ha presentato al tribunale di Palermo un atto di citazione in opposizione all’esecuzione del risarcimento già riconosciuto da tempo pari a 1,3 milioni di euro che la distilleria deve versare all’ente locale quale risarcimento del danno ambientale per i reati d’inquinamento riconosciuti con sentenza di cassazione del 1999.

Il risarcimento per efficentare il depuratore e monitorare il Nocella

“Una condanna – si legge in una nota congiunta di Legambiente Sicilia e del Circolo Legambiente Gino Scasso – per danno ambientale del lontano 1999 di circa 2 milioni di euro e dopo poco più di 20 anni arriva la condanna con sentenza immediatamente esecutiva che impone alla distilleria Bertolino un risarcimento (importo di circa 1milione e 200 mila euro) al Comune di Partinico, da destinare essenzialmente all’efficientamento del depuratore comunale e tombatura degli scarichi illeciti e alla progettazione e realizzazione di una rete di monitoraggio e campionamento della qualità delle acque del sistema fluviale Nocella.

A Partinico 40 anni di lotte ambientaliste

Ora però arriva il nuovo ricorso della distilleria Bertolino che, dicono da Legambiente, “sembrerebbe non volersi piegare alla condanna continuando a mortificare il territorio partinicese. Non si può più tollerare una situazione del genere. È ora che il principio del “chi inquina paga” venga rispettato e la legge 68/2015 sugli Ecoreati fornirà uno strumento in più per la tutela dell’ambiente. Quasi 40 anni di lotte ambientaliste per donare vivere salubre alla cittadinanza, non devono e non possono fermarsi qui o essere mortificate in questo modo”. Ora Legambiente viole donare il “pieno sostegno al Comune di Partinico, rappresentato dalla Commissione Prefettizia in questa ennesima battaglia per il rispetto della legalità”.

Un primo ricorso già rigettato

In pratica la Bertolino ha avanzato istanza di sospensione della liquidazione al Comune evidenziando che ancora si è in attesa del pronunciamento della cassazione riguardo per l’appunto alla quantificazione del danno ambientale. In realtà già la titolare aveva presentato un ricorso alla I sezione civile della corte di appello di Palermo per la sospensione dell’esecuzione della sentenza d’appello. Ricorso che però venne rigettato per carenza dei presupposti di legge.

La condanna

La stessa corte di appello nel 2020 aveva depositato la sentenza con cui si definiva il giudizio riguardo al danno ambientale del 1999. La distilleria è stata condannata a realizzare misure di riparazione primarie per efficientamento del depuratore comunale e tombatura degli scarichi illeciti, progettazione e realizzazione di una rete di monitoraggio e campionamento della qualità delle acque del sistema fluviale Nocella e per la relativa campagna d’indagine condotta da una task-force. E ancora misure compensative riferite alle perdite temporanee supplementari. E infine altri 130 mila euro per risarcimento del danno all’immagine patito dal Comune.

La delocalizzazione

Da tempo immemorabile si parla di delocalizzare la distilleria dall’attuale sito in viale dei Platani, che si trova quindi in centro abitato, all’area industriale di contrada Sant’Anna. In tal senso nel 2016 fu stipulato un accordo tra il Comune e la stessa azienda ma anche qui sono seguiti altri ricorsi, prima al Tar e poi al Cga. Il mese scorso il consiglio di giustizia amministrativa si è pronunciato dando quindi legittimità al percorso di delocalizzazione in quanto mancherebbero certezze e prove concrete che effettivamente la distilleria Bertolino, qualora delocalizzata, possa creare danni a imprese agricole, strutture ricettive e ambiente nella nuova area dove è destinata ad allocarsi.

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