L’ipotesi della realizzazione di un inceneritore sul territorio di Partinico fa salire la preoccupazione di politica e ambientalisti. Per il momento non c’è alcun “no” a priori ma si vuole capire cosa nello specifico si vuole realizzare alla periferia della cittadina del Palermitano, nel cuore di quella che doveva essere un’area industriale in realtà mai nata e sviluppata. Il prossimo 21 luglio è prevista una conferenza di servizi in cui si dovrà dare l’eventuale assenso alle autorizzazioni ambientali.

Le notizie filtrate

Per quel poco che si sa si tratta di un “progetto per la realizzazione di una piattaforma polifunzionale di trattamento rifiuti solidi speciali e non” che nascerebbe nell’agglomerato industriale di contrada Sant’Anna. A presentarlo la ditta Iperdue srl che per l’appunto è stata convocata alla conferenza di servizi che si svolgerà il 21 luglio. Ordine del giorno il “procedimento per il rilascio del P.A.U.R., comprendente il provvedimento di V.I.A., ai sensi dell’art. 27-bis del D.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.”. In pratica si tratta delle autorizzazioni ambientali che riguardano l’eventuale impatto di questo tipo di impianto sul territorio. Questo dovrebbe essere lo scoglio più grande, superato questo ostacolo per l’inceneritore la strada sarebbe in discesa.

Qual è la posizione in merito del Comune?

Rifondazione Comunista, in Verdi e il movimento politico On chiedono un incontro ai commissari prefettizi del Comune. L’ente locale infatti sarà tra gli enti convocati chiamati a dare il proprio diniego o l’autorizzazione. “Ritenendo che la realizzazione di questo progetto – scrivono ai commissari – avrà un impatto ambientale non indifferente sul nostro territorio, chiediamo alla Commissione straordinaria del Comune di Partinico un incontro urgente per verificare le condizioni di fattibilità del progetto e per conoscere quale sarà la posizione del Comune di Partinico nella prossima conferenza di servizi”.

Frank Ferlisi, segretario provinciale del partito della Rifondazione Comunista, e Federica Fuoco, segretaria circolo Rifondazione Comunista Partinico sottolineano: “I disastri dell’amministrazione regionale a guida Musumeci appaiono sempre più evidenti. Non aver dotato la Sicilia di un piano regionale dei rifiuti che sposi i principi dell’economia circolare, della raccolta differenzia, del recupero e del riciclo, lascia il campo alle iniziative privatistiche come risposta emergenziale all’abbondare dei rifiuti nelle nostre città e all’incapacità delle stesse a gestirli correttamente per la mancanza delle infrastrutture per il riciclo che la stessa regione avrebbe già dovuto progettare e costruire da anni. Siamo contrari ad ogni soluzione che mortifichi il territorio di Partinico con impianti inquinanti. Siamo per un piano regionale di trattamento dei rifiuti che risponda elle direttive europee sull’economia circolare”.

L’eterna querelle ambientalista

Già da tempo Partinico lotta sul piano ambientalista contro la distilleria Bertolino. La politica, e anche le istituzioni, si sono spesso divise attorno a questa industria insalubre di prima classe che si trova in viale dei Platani, all’interno del centro abitato. Si è anche parlato di delocalizzazione e anni fa ci fu pure un accordo tra Comune e titolare dell’industria per lo spostamento in contrada Sant’Anna ma ancora non ci è concretizzato nulla.

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