La grande opportunità delle Zes ma anche i grandi rischi che specie nella zona di Messina tutto si possa vanificare. A preoccupare è l’area industriale che versa nel più totale degrado e l’Irsap, l’istituto regionale di gestione, non ha gli strumenti per poter rimettere in piedi la situazione. Questo l’allarme lanciato da Sicindustria.
Il confronto
Sportello unico digitale, opportunità fiscali e finanziarie offerte dal credito d’imposta, nuovi contratti di sviluppo e iniziative regionali, nonché processi di semplificazione burocratica. Ma anche investimenti infrastrutturali nelle aree industriali, collegamenti efficienti tra le reti di trasporto e lavori di urbanizzazione, industrializzazione e recupero ambientale. In breve, creare un ecosistema favorevole allo sviluppo, così da attrarre investimenti e aumentare l’occupazione. Di questo si è discusso oggi a Messina nella “Sala della Consulta” del Palazzo Camerale, in occasione della tappa del roadshow “La Zes incontra i territori”, organizzata da Sicindustria e Camera di commercio, primo incontro ufficiale non solo tra il commissario della Zes Sicilia Orientale e i rappresentanti delle forze economiche messinesi, ma anche con il nuovo sindaco metropolitano di Messina, Federico Basile.
Opportunità che ha i suoi rischi
“Accendere i riflettori sullo sviluppo del nostro territorio – ha detto il presidente di Sicindustria Messina, Pietro Franza – è una priorità assoluta e l’incontro di oggi risponde a questa esigenza. L’opportunità che le Zes portano in dote è importante, ma rischia di essere resa vana se non si affrontano in modo risolutivo due questioni su tutte: il degrado delle nostre aree industriali e il nodo delle autorizzazioni. Per quanto riguarda la prima questione, Messina conta tre aree industriali con problematiche di funzionamento incredibili. Come farà l’Irsap a fare funzionare queste aree se non ha una governance e neanche la disponibilità economica per portare avanti gli investimenti necessari? Sarebbe possibile un intervento del commissario Zes per realizzare le infrastrutture necessarie nelle aree industriali e creare collegamenti efficienti tra le reti di trasporto? Il secondo e annoso nodo è quello relativo alle autorizzazioni ambientali che continuano a tenere bloccati investimenti importanti e con essi lo sviluppo della nostra provincia. Il rischio è quindi che oggi si parli delle Zes, ma poi nel momento in cui una impresa voglia investire, non ci siano le condizioni per accogliere l’investimento”.
Problematiche condivise
Problematiche condivise dal presidente dell’ente camerale, Ivo Blandina, che ha sottolineato come l’obiettivo sia quello di “strutturare un unico ufficio dove gli imprenditori che vogliono investire possano incontrare tutti i soggetti istituzionali coinvolti, in una logica di sinergia”. “L’obiettivo infrastrutturale, anche grazie agli investimenti connessi al Pnrr e alla prossima programmazione europea – ha risposto il commissario Zes per la Sicilia Orientale, Alessandro Di Graziano – è quello di contribuire ad integrare la rete logistica connettendo al meglio i porti con il territorio di riferimento e migliorando l’offerta delle aree retroportuali in termini di servizi e funzioni. Processi e azioni che devono essere inquadrate all’interno di una visione di sviluppo sostenibile e condivisa del territorio che permetta di rafforzare le realtà produttive che già in esso insistono e di attrarne altre, aggredendo tutti gli aspetti che storicamente hanno rappresentato le maggiori criticità per gli investitori”.
Turano: “Opportunità per tutti i territori”
“La Zes della Sicilia orientale non parla né catanese né messinese, parla unicamente la lingua dello sviluppo e della crescita di tutti i territori”. Così, in conclusione dei lavori l’assessore regionale delle Attività produttive, Mimmo Turano, rispondendo alla notizia in base alla quale nei primi mesi di attività, la Zes Sicilia orientale ha già attirato investimenti per 55 milioni di euro, di cui 54 milioni concentrati nel Catanese. “Quando abbiamo fatto il lavoro di perimetrazione delle due Zes siciliane – ha continuato Turano – abbiamo scelto di coinvolgere tutte le province siciliane nel rispetto dei nessi economico funzionali previsti. Tutti i territori, pur nella loro diversità, avranno le stesse preziose opportunità. I 55 milioni di investimenti su cui è sorta una piccola contesa campanilistica tra Catania e Messina sono fondi Pnrr che sono andati a interventi infrastrutturali già programmati, ma presto i commissari potranno pubblicare un bando per finanziare tutti gli interventi già cantierabili”. All’incontro hanno preso parte anche il project manager Zes Sicilia Orientale, Massimo Cartalemi; il segretario della Camera di commercio di Messina, Paola Sabella; il direttore Servizi InfoCamere, Giuseppe Tramontana; il direttore di Irsap, Gaetano Collura; il Presidente dell’Autorità Portuale dello Stretto, Mario Paolo Mega.
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