Ha agito con efferatezza, rabbia e violenza estrema e inaudita. Anche se al momento ancora si sa poco dell’assassino di Leonardo Lauriano, dall’autopsia di ieri sul corpo dell’anziano emerge un primo identikit. E cioè che l’assassino dell’88enne di Partinico, finito nel garage di casa sua in via Marconi, ha agito con crudeltà e ferocia. Segno che probabilmente quanto accaduto sia il culmine di un’acredine maturata tra l’anziano e il suo carnefice. Quel che è emerso dall’autopsia è il numero impressionante di coltellate nei confronti di Lauriano: ben 59, sparse tra il collo e il torace, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia. Un modus operandi che comincia a far venire fuori che qualcuno voleva davvero male alla vittima.
Le indagini
Ecco perché le indagini dei carabinieri si stanno indirizzando sulla vita privata della vittima, così come d’altronde era emerso sin dalle primissime ore dell’efferato omicidio. Parenti, amici, vicini di casa, anche semplici conoscenti: al momento nessuno esce fuori dalla cerchia dei potenziali sospettati. Chiaramente questo significa dover agire sul piano investigativo su un ampio spettro di persone. Lauriano infatti era molto conosciuto in paese per il suo carattere gioviale. Si racconta che grazie alla sue ottimali condizioni finanziarie aiutasse spesso chi era in difficoltà soprattutto molte conoscenze delle case popolari a cui comprava anche la spesa.
Gli indizi
Si sta provando a visionare le immagini della videosorveglianza nelle vie limitrofe a via Marconi per provare a vedere quali sono stati i movimenti nell’orario ipotizzato dell’omicidio, avvenuto venerdì scorso intorno alle 19. C’è poi un vero e proprio reperto, un paio di occhiali trovati sulla scena del delitto che non appartengono alla vittima, né tantomeno alla sua compagna. Si stanno analizzando in laboratorio, si spera di poter trovare delle tracce di dna da poter estrapolare per identificare l’assassino o comunque chi eventualmente fosse in quel garage.
Chi era Lauriano
L’anziano era ritenuto dal paese un benestante. Si era sparsa in paese la diceria che l’uomo tenesse soldi in casa. Nel 2012 e nel 2014 era rimasto vittima di rapine. Nell’ultimo colpo si racconta che fossero stati portati via 90 mila euro. L’uomo non si fidava delle banche, preferiva tenere i contanti in casa. Forse anche stavolta potrebbe essere stato qualcuno che voleva derubarlo. L’uomo era sempre generoso e la porta di casa sua era sempre aperta a quanti chiedevano aiuto.
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