“Con quale coraggio, con quale autorità, quel criminale ha tolto la vita a mio zio! Credetemi è una situazione brutta, davvero brutta”. Parole dense di rabbia, amarezza e dolore quelle di Salvo Vella, nipote di Leonardo Lauriano, 88 anni, il partinicese trovato morto all’interno del garage di casa sua in via Marconi venerdì scorso.  La famiglia, gli amici e i vicini di casa sono ancora attoniti per la tragedia che ha colpito la comunità e non riescono a darsi pace per quel che è accaduto all’anziano. Un uomo mite, anche “troppo buono” come viene descritto da un po’ tutti. Ancora adesso nessuno riesce a capacitarsi su quale possa essere il movente che abbia spinto qualcuno ad un tale simile efferato delitto.

Le persone sentite dai carabinieri

“Era il fratello di mia madre e degli zii – racconta ancora Vella -. Nel cuore c’è una tremenda ferita, un indescrivibile il dolore. E’ come se avessero tolto la vita a una parte di me, ai miei fratelli e ai miei cugini”. Vella è tra quelli che è stato ascoltato a lungo dai carabinieri nelle ore successive all’omicidio. Lui e qualche altro nipote, oltre che i vicini di casa e l’uomo che per prima h trovato il corpo dell’uomo senza vita. Ovviamente il contenuto resta top secret per i carabinieri che si stanno muovendo con la massima discrezione nel tentativo di fare luce sull’omicidio.

Gli indizi

Gli inquirenti si stanno muovendo con qualche indizio in mano. A cominciare dagli occhiali che sono stati trovati a pochi passi dal corpo dell’anziano e che non appartengono alla vittima, né tantomeno alla compagna che abitava con lui nella palazzina di via Marconi. Lauriano era stato a lungo tempo tassista ed ora in pensione anche se continuava a coltivare una serie di interessi. L’anziano era ritenuto dal paese un benestante. Si era sparsa in paese la diceria che l’uomo tenesse soldi in casa. Nel 2012 e nel 2014 era rimasto vittima di rapine. Nell’ultimo colpo si racconta che fossero stati portati via 90 mila euro.

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