Alla fine la manovrina è passata. L’Assemblea regionale porta a segno l’approvazione della prima legge delle legislatura.

Si tratta di un documento finanziario che ha anzitutto la finalità tecnica di adeguare il bilancio regionale alla decisione della Consulta di qualche settimana fa in merito all’impiego della spesa sanitaria.

L’Ars ha approvato le variazioni di bilancio, la manovra da oltre 420 milioni di euro predisposta dal governo Schifani.

Confermate tutte le principali misure proposte dal governo, a partire dai fondi destinati ai Comuni, ai quali vanno 48 milioni di euro e ai Liberi Consorzi, che riceveranno 4 milioni per contrastare l’effetto del caro-bollette. Per la spesa sanitaria sono stati accantonati 250 milioni di euro, per dare seguito a una sentenza della Corte Costituzionale.

Alla contrattazione collettiva del personale della Regione sono stati destinati quasi 29 milioni di euro, mentre per il fondo contenziosi sono previsti 44 milioni.

La legge è messa ai voti ed è approvata con 30 voti favorevoli, 21 contrari e 6 astenuti

Il presidente dell’Ars Galvagno

Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno alla fine dei lavori ha detto: “Ringrazio il governo, i componenti della commissione bilancio e tutti i collegi parlamentari sia di maggioranza che di opposizione, per avere avuto un atteggiamento di responsabilità e di sintesi”. Dopo la bagarre della mattinata la pausa pomeridiana ha consentito ai gruppi parlamentari di trovare un accordo per arrivare a una rapida approvazione del testo di legge.

Il presidente Renato Schifani

«Ringrazio l’Assemblea regionale per aver approvato in tempi rapidi la variazione di bilancio, primo strumento finanziario del mio governo. Abbiamo bisogno di procedere speditamente per dare risposte concrete ai tanti bisogni e alle tante emergenze della Sicilia» – ha commentato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che è stato sempre presente in Aula per tutto il corso dei lavori. «Un ringraziamento va al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e al presidente della commissione bilancio Dario Daidone per aver svolto un lavoro prezioso nel percorso d’aula a favore del via libera alla manovra. Un apprezzamento, infine, all’assessore Marco Falcone per l’impegno profuso nell’ elaborazione del documento finanziario che ci consente di farci carico di una serie di aspettative da parte dei siciliani».

«Il Governo Schifani – ha affermato l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone – mantiene gli impegni che aveva assunto nella preparazione della manovra, in virtuosa sinergia con l’Assemblea regionale dove, oggi, hanno prevalso maturità e attenzione alle esigenze della Sicilia. Le norme di variazione rendono operative misure prioritarie, come l’aiuto agli Enti locali contro il caro bollette, ma anche gli stanziamenti sulla spesa sanitaria e su altre voci fondamentali per l’equilibrio della Regione. Abbiamo inoltre delineato gli obiettivi economico-finanziari delle prossime settimane e per altri interventi urgenti come i fondi per i danni da maltempo da indirizzare nel Messinese, nel Trapanese e in altre aree della Sicilia. Su questi programmi lavoreremo con determinazione e con la stessa predisposizione al dialogo verso tutti gli attori politici e sociali siciliani, già in atto fin dal nostro insediamento».

Cateno De Luca, abbiamo tirato fuori due norme

“Sebbene la nostra richiesta di sospensiva non sia stata accolta siamo almeno riusciti a tirare fuori dal provvedimento in discussione in aula due norme che nulla avevano a che fare con la variazione di bilancio.” Ha affermato il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca. “Si è tentato – continua De Luca – un colpo basso a spese dei siciliani provando a far passare materie estranee alle variazioni contenute nell’articolo 4 come la norma relativa ai criteri di nomina e ai compensi dei commissari nei comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti e i criteri di nomina dei revisori dei conti”.

“Sui revisori dei conti eravamo invece di fronte ad una norma fortemente contestata anche dalla conferenza degli ordini commercialisti e degli esperti contabili della Sicilia. – prosegue Cateno De Luca – Abbiamo chiesto al Governo di fare chiarezza e rispondere nel merito. L’intervento dell’assessore all’Economia, Marco Falcone, che ha accettato di stralciare dal provvedimento le norme che avevamo messo in discussione ci ha spinti a ritirare alcuni emendamenti”. “Resta però – conclude Cateno De Luca – un documento inquinato da alcune norme ad personam che confermano la evidente continuità del governo Schifani rispetto al governo Musumeci”.

Laccoto, la manovra risponde ad esigenze reali

Dai banchi della maggioranza Pippo Laccoto, vice capogruppo della Lega ha affermato che “la manovra finanziaria del governo Schifani appena approvata contiene norme che rispondono ad esigenze reali ed emergenziali. Siamo soddisfatti per il contributo assegnato ai Comuni ed alle ex Province, 52 milioni che serviranno a stemperare l’aumento spropositato delle bollette energetiche. Va dato atto al governo di avere ottemperato alla sentenza della Corte costituzionale che ci ha imposto un accantonamento di 250 milioni di euro per le spese sanitarie”.

M5S, “Trascurati i bisogni degli alluvionati”.

“Il risarcimento ai privati siciliani pesantemente danneggiati dalle alluvioni di settembre e ottobre non doveva essere affidato solo alla riprogrammazione dei fondi europei come medita di fare il governo: troppo lungo e tortuoso potrebbe essere l’iter gestionale per dare risposte a chi ha invece urgentissimo bisogno di una mano tesa per sistemare le proprie abitazioni o per rimettere in piedi imprese agonizzanti o quasi”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca a commento della bocciatura da parte del gruppo M5S del ddl sulle variazioni di bilancio discusso oggi a sala d’Ercole.
“Pur apprezzando lo sforzo in favore dei Comuni – dice il capogruppo 5 stelle –manovre come queste non possono non tenere conto delle grida di dolore dei siciliani che devono fare i conti con danni enormi e devono farlo in tempi strettissimi. Abbiamo chiesto a Schifani di impegnarsi a mettere risorse immediatamente spendibili nella prossima Finanziaria”.
“Avremmo preferito – dice la deputata Cristina Ciminnisi, prima firmataria di un odg a favore dei ristori di famiglie ed imprese danneggiate dal maltempo accolto dal governo – che si giungesse all’approvazione di una norma specifica in questa variazione di bilancio. Tuttavia, grazie all’approvazione del nostro ordine del giorno, siamo riusciti a rendere formale l’impegno del governo a reperire le risorse necessarie ai ristori per i danneggiati dagli eventi meteo avversi di settembre e ottobre, seppur a seguito di riprogrammazione di fondi extraregionali. Questo allungherà un po’ i tempi di erogazione ma saremo vigili affinché queste risorse possano essere erogate ai cittadini nel più breve tempo possibile”.

Catanzaro: da Pd voto contrario  di bilancio

“Abbiamo votato contro questa manovra perché la Sicilia ha bisogno di altro, di interventi concreti, forti e mirati e non di testi di legge ‘paravento’ che nascondono, dietro quelle di natura finanziaria, norme che nulla hanno a che vedere con la materia in esame”. Lo ha detto il presidente del gruppo parlamentare Pd Pd all’Ars Michele Catanzaro intervenendo a sala d’Ercole nel corso dell’esame delle disegno di legge di variazione di bilancio.
“Ci siamo battuti per fare togliere da testo norme del tutto inappropriate – continua il capogruppo PD – sostenendo invece provvedimenti importanti come il sostegno finanziario ai Comuni. Ritengo sia necessario chiedere al governo grande attenzione riguardo ai ristori da dare ai Comuni colpiti dall’alluvione perché da troppo tempo per gli eventi calamitosi degli scorsi anni abbiamo assistito ad annunci di risorse mai arrivate ne alle famiglie ne alle imprese danneggiate. Oggi dai banchi del governo arriva la promessa di 20 milioni di euro, – prosegue Catanzaro – attendiamo gli atti amministrativi conseguenti a garantire la destinazione delle risorse. Cosi come attendiamo il governo alla prova dei fatti, – conclude – perché non vorremmo che la prossima manovra regionale si rivelasse ennesimo castello di sabbia”.

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