“Nel rispetto dei siciliani sono costretto a sospendere la seduta, lo faccio di fronte all’atteggiamento ed al comportamento dell’onorevole De Luca che sta mortificando questo parlamento”. Lo ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno dopo le proteste di Cateno De Luca (Sicilia Vera) il quale, nonostante l’aula avesse votato contro la sua richiesta di sospendere i lavori durante lesame delle variazioni di bilancio, ha continuato ad intervenire con veemenza chiedendo uno stop alla seduta.
Dopo numerosi richiami da parte del presidente Galvagno, la seduta è stata sospesa “perché – ha detto Galvagno – questo
atteggiamento di De Luca è imbarazzante e deplorevole, l’aula non può essere ostaggio di un parlamentare”.
La risposta di De Luca e Sicilia Vera
Non si è fatta attendere la risposta del leader di Sicilia Vera: “La richiesta di sospendere i lavori per almeno due ore nasceva dalla necessità di approfondire gli emendamenti che sono stati presentati a questa aula, ma soprattutto è necessario anche approfondire il testo così com’ è stato depositato in commissione bilancio e per come è stato esitato – ha detto De Luca con il suo gruppo in una nota – Per noi è fondamentale prima di tutto renderci conto di cosa quest’aula oggi è chiamata ad esaminare e quindi per questi motivi ho posto una pregiudiziale ben precisa e una richiesta di sospendere i lavori per almeno due ore perché è indispensabile comprendere non solo i riferimenti normativi, ma è necessario capire anche qual è stata la dinamica che ha portato alla modifica di un testo che è stato ritenuto intangibile da parte dell’assessore al bilancio. Ho visto che alcuni articoli sono stati tolti anche perché sappiamo tutti quanti che con la variazione di bilancio non si può incidere su pluriennale, vale per i comuni figuriamoci per la regione, ma sono rimasti una serie di articoli estranei alla materia ed è ovvio che questo è il primo atto che il Parlamento siciliano affronta. Questo è il debutto del governo Schifani su un primo provvedimento”.
“Atto di sciacallaggio politico”
Continua la nota: “Riteniamo fondamentale capire in quali mani siamo rispetto a quelle che sono le regole che quest’aula deve seguire e siccome il tracciato che deriva dal primo provvedimento poi è quello che condizionerà il modus operandi evidenzio che rispetto ad alcune materie che ho visto inserite nell’ambito di questo provvedimento ci sono articoli che nel corso dell’aula richiameranno altre marchette. Siamo di fronte ad un atto di sciacallaggio politico. La necessità di inserire norme in questo provvedimento per aiutare i comuni non giustifica l’inserimento di materie estranee alla variazione di bilancio in violazione del dlgs 118/11 e non si può accettare che l’azione di sciacallaggio sia finalizzata anche a coprire alcuni illeciti contabili che dal mio punto di vista si sono già consumati e ai quali adesso si tenta di mettere una pezza. Dovremmo anche capire come nasce e come si arriva all’aumento di giornate lavorative solo per un gruppo di persone senza la copertura finanziaria! Ora illecitamente si propone all’aula di metterci una pezza. Più volte in commissione bilancio sono state chieste spiegazioni agli assessori competenti, ma non abbiamo avuto alcuna risposta – dice il gruppo -. Ribadisco ai colleghi che noi siamo disponibili a rivedere a seguito di una disamina, che questa sospensione può garantirci, il testo con un confronto col Governo affinché chiarisca ciò che oggi non è chiaro. Siamo pronti a ritirare i nostri emendamenti, siamo pronti anche a prenderci la responsabilità, insieme agli altri, di tutti quei provvedimenti che effettivamente sono urgenti, ma non è pensabile oggi procedere alla discussione e all’eventuale approvazione di un testo che rappresenta l’ennesima marchetta politica. Discutiamone e definiamo insieme quali sono le vere urgenze di questo provvedimento. Abbiamo occupato l’aula e proseguiremo. Chiediamo che vengano ritirate le norme che non attengono al provvedimento. Chiediamo onestà e chiarezza nei confronti dei siciliani. Il Governo ci dica ora cosa vuole fare rispetto agli articoli riguardanti la materia estranea. Qual è la logica di questa variazione di bilancio? Vogliamo una risposta dal Governo e la vogliamo adesso.”
De Luca e quel post su Facebook prima della seduta
E che l’atteggiamento di De Luca fosse battagliero lo si era già capito stamattina, quando il leader di Sicilia Vera aveva scritto su Facebook un post dove prometteva battaglia: “Stanotte ho cercato di studiare la variazione di bilancio che il Governo Schifani ha proposto al Parlamento Siciliano e purtroppo siamo di fronte all’ennesimo documento finanziario che falsifica i bilanci della ragione siciliana ed alimenta sperperi e clientele – scrive sul social De Luca -. Mi dispiace che il presidente del Parlamento Siciliano, il giovane Gaetano Galvagno con la complicità della segreteria generale, stia avallando questo disegno di legge criminale che cercheremo di ostacolare con i nostri emendamenti ed i nostri interventi”.
L’attacco alla “politica di marchettari”
De Luca rincara la dose: “Approfittando della la situazione disastrosa dei comuni siciliani per il caro energia questa classe politica siciliana di marchettari ha inserito diverse norme per distribuire mancette e coprire degli illeciti contabili del governo Musumeci. Figuratevi che hanno inserito una norma per nominare più commissari al comune di Catania per lottizzare tra i vari partiti anche questa fase transitoria di commissariammo causata dalle dimissioni di Salvo il Coiote – continua De Luca -. Io, pur non essendo ancora nella pienezza delle mie forze, mi batterò con i miei colleghi dei gruppi Sicilia Vera e Sud chiama Nord per evitare che il debutto del governo Schifani e della presidenza del Parlamento Siciliano sia all’insegna della tradizionale logica della banda bassotti politica”.
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