I poliziotti del commissariato Brancaccio hanno denunciato un ragazzo di 17 anni sorpreso in possesso di droga, per l’esattezza con 100 grammi tra hashish e marijuana. Gli agenti, giunti nei pressi di un passaggio pedonale spesso utilizzato dai pusher vendere la droga, hanno notato un giovane che non appena ha visto il personale di polizia ha tentato di darsi alla fuga.
Fermato e perquisito
Bloccato e perquisito è saltata fuori la droga. Al giovane è stato sequestrato anche denaro. Il diciassettenne è stato riaffidato alla madre. Sono in corso le indagini per accertare se il nucleo familiare sia percettore del reddito di cittadinanza.
La pericolosa tendenza
Le ultime indagini delle forze dell’ordine a Palermo hanno messo in evidenza come sempre più minorenni si stia avvicinando al mondo della droga, e non solo come “clienti” ma anche come pusher. E’ quanto ad esempio saltato fuori nell’operazione antidroga della polizia di Stato nel quartiere Sperone di Palermo dove nell’ottobre scorso sono finiti in carcere Gaetano Ingrassia, 31 anni, considerato al vertice dell’organizzazione, Vincenzo Marino, 26 anni, e Pietro Argeri, 32 anni. Altri tre finirono ai domiciliari. La banda utilizzava anche un minorenne come vedetta. Sul ragazzo c’è stata una segnalazione al tribunale per i minorenni.
Diffusione droghe sempre più capillare
Qualche tempo fa fu anche lanciato l’allarme per la diffusione delle droghe tra i minorenni proprio a Palermo. Un uso che si inizia a diffondere anche tra i giovanissimi di appena 13 anni. La prefettura di Palermo mise in evidenza dei numeri in cui emergeva l’aumento esponenziale di segnalazioni dei minorenni per consumo di sostanza stupefacenti. Le droghe ormai si fumano attraverso le sigarette elettroniche o i narghilè. E’ possibile acquistarle online o negli smartshop, fu detto, ma spesso contengono elementi stupefacenti che i laboratori di primo livello non riescono a intercettare, come fu confermato dai rappresentanti del centro regionale di riferimento per la farmacologia del Policlinico Paolo Giaccone.
Commenta con Facebook