Il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio incontrerà, domani, i sindacati ed una delegazione di dipendenti della Sis, la società impegnata nella realizzazione del passante ferroviario a Palermo per conto di Rfi.  E’ questa la risposta del Governo allo sciopero “silenzioso” annunciato dai lavoratori in occasione della visita di domani nel capoluogo del premier Matteo Renzi.

Ad annunciarlo è  il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone che assicura  “Il Governo nazionale sta seguendo da vicino la vicenda del Passante ferroviario di Palermo” dicendosi fiducioso “nella possibilità di trovare una soluzione che consenta di completare l’opera, evitando l’ennesima incompiuta e  salvaguardando i posti di lavoro”.

Al centro  della questione  l’ennesimo stop ad un’opera che rischia di diventare un’incompiuta oltre a trascinare con sè la sorte dei dipendenti e delle loro famiglie. I cantieri sono di nuovo bloccati, secondo la Sis sarebbero necessari altri cento milioni di investimenti per completare il passante realizzato per l’80 per cento del suo intero percorso. L’infrastruttura a regime partirà  dal quartiere Brancaccio arrivando fino alla città di Carini. La tratta tra via Belgio e Isola delle Femmine è interrotta e questo blocca il transito dei treni da Palermo a Trapani.

I sindacati hanno detto “no” a cortei ma hanno puntato ad una protesta simbolica decidendo di incrociare le braccia per due ore senza neanche allontanarsi dal cantiere. Obiettivo  far accendere i riflettori su una vicenda quanto mai complessa e che senza un accordo ed un tavolo di concertazione sul come proseguire, rischia di creare a Palermo l’ennesima cattedrale nel deserto costata 700 milioni di euro.

Senza un accordo 250 lavoratori verranno licenziati facendo arrivare a quota 500 gli addetti che fino a questo momento hanno perso il posto di lavoro in questi cantieri. Una vertenza a cui istituzioni e sindacati dovranno cercare di trovare una soluzione.