Intascava i soldi delle marche da bollo giudiziarie necessarie per il rilascio delle copie degli atti ma poi distruggeva le domande e faceva sparire del tutto ogni richiesta senza fornire alcun documento ai richiedenti ne depositare all’erario i soldi delle marche da bollo illecitamente incassati.

Con l’accusa di peculato e distruzione di documenti è stata arrestata una cancelliere della procura di Termini Imerese nel palermitano.

L’indagine e l’arresto sono stato eseguiti dalla Guardia di Finanza della tenenza di Termini. I Finanzieri ritengono di aver accertato che quando i cittadini si recavano presso l’Ufficio giudiziario richiedendo copia di atti processuali, la signora faceva correttamente presente la necessità di apporre sui documenti le previste marche da bollo. Tuttavia, nei confronti delle persone che si presentavano sprovviste delle marche, la dipendente si sarebbe offerta di provvedere personalmente all’acquisto, facendosi lasciare i soldi necessari. A questo punto, si sarebbe appropriata del denaro e contestualmente avrebbe distrutto le domande dei richiedenti.

Stessa sorte sarebbe toccata ad alcuni documenti sui quali le marche erano state applicate. In questo caso, le stesse sarebbero state staccate e “riciclate” per altri documenti.

L’attività investigativa ha preso avvio da alcune segnalazioni su presunti illeciti commessi da personale amministrativo del Palazzo di Giustizia e le Fiamme Gialle hanno eseguito intercettazioni telefoniche ed ambientali all’interno dell’ufficio in cui la signora lavorava, nonché riprese video. La dipendente è stata posta agli arresti domiciliari.