C’è chi afferma di non riuscire più a pagare l’affitto, altri che mostrano le bollette delle proprie utenze domestiche sostenendo di non avere le risorse economiche per potere onorare quanto dovuto. I percettori del reddito di cittadinanza tornano a manifestare a Palermo. E lo fanno attraverso un corteo che si è snodato da piazza Vittorio Veneto verso l’assessorato regionale al Lavoro di via Trinacria. Poche centinaia di metri in cui la delegazione, composta da una cinquantina di persone di tutte le età, ha intonato slogan ed ha esposto uno striscione dal testo eloquente: “Lavoro, rispetto e dignità”.

Il corteo dei percettori del reddito

Protesta percettori reddito di cittadinanza

Ad organizzare il corteo, già annunciato nelle scorse settimane, è stata l’associazione “Basta Volerlo”, rappresentata dal presidente Davide Grasso e da Tony Guarino. Una manifestazione che arriva a pochi giorni dalla seconda tranche di sospensioni che, solo sulla provincia di Palermo, ha coinvolto altri 2800 percettori del reddito di cittadinanza. “Sono arrivati altri 32.000 messaggi rivolti a cittadini italiani, di cui 8600 solo in Sicilia – racconta Davide Grasso -. Da settembre o da ottobre, oltre 100.000 siciliano percepiranno soltanto 350 euro. Non avranno un lavoro, faranno al massimo qualche corso di formazione. Fino a quando lo Stato non svilupperà un piano del lavoro dedicato al Sud, le occasioni d’impiego mancheranno sempre”. Uno sciopero che segue a quello condotto, ad inizio mese, davanti agli uffici dei Servizi Sociali di Palermo in via Garibaldi. Luogo nel quale i percettori avevano denunciato le difficoltà ad inserirsi nei circuiti alternativi proposti come via d’uscita dal sussidio inserito dall’ex Governo guidato da Giuseppe Conte.

Il sit-in all’assessorato di via Trinacria

Una grossa fetta di popolazione che, a giudizio dei manifestanti, rischia di rimanere senza un appiglio per il futuro prossimo o, comunque, dovrà lottare con i disservizi della burocrazia. “L’INPS è stata più delicata nei toni, ma la sostanza rimane – sostiene Tony Guarino -. Soffriamo uno stato di abbandono. I servizi sociali sono fantasma, non esistono. Non possono prendere in carico tutti questi percettori. Chiederemo all’assessorato regionale un lavoro immediato”. Dopo un breve corteo, la manifestazione è proseguita con un sit-in condotto davanti agli uffici dell’assessorato regionale al Lavoro di via Trinacria. Ciò per chiedere un nuovo incontro all’esponente della Giunta Regionale Nuccia Albano. Ciò al fine di fare il punto della situazione e di capire quali margini ci siano per introdurre queste persone all’interno del mondo del lavoro.

Articoli correlati