Salvare i conti di Palermo“: questa è la missione per la quale i componenti consiliari del gruppo “Oso” hanno indetto questa mattina una conferenza stampa online. All’interno del dibattito con i giornalisti, Giulia Argiroffi ed Ugo Forello hanno spiegato la loro strategia per salvare le casse di Palazzo delle Aquile dal rischio di dissesto funzionale.

Un pozzo senza fondo di passività sul quale l’Amministrazione Comunale ha redatto ed adottato un piano di riequilibrio. Documento che ha il compito di gettare le basi per il futuro della città, cercando di ammortizzare le mancate entrate in un raggio di vent’anni. Un atto, però, che ha dovuto incassare i pareri negativi del ragionere generale e del Collegio dei Revisori. Circostanza che, unita al cambio di scenario delle entrate comunali, ha spinto gli ex pentastellati a muovere una proposta alternativa.

Tavolo tecnico permanente su accordo Stato-Comune

Il passaggio chiave del piano anti-dissesto sarà il 15 febbraio. Attraverso l’accordo che sarà sottoscritto fra il Comune di Palermo e la presidenza del Consiglio dei Ministri, al capoluogo siciliano entreranno 475 milioni di euro in vent’anni. Un elemento che, seppur positivo, risente dell’attuale assetto del piano di riequilibrio. “Di fronte ad una simile prospettiva – sottolineano Giulia Argiroffi e Ugo Forello -, abbiamo in campo un piano di riequilibrio irricevibile, predisposto prima che le normative entrassero in vigore. Un atto che ha parere negativo da parte della ragioneria generale e da parte del Collegio dei Revisori. Come Consiglio Comunale, abbiamo tempo fino al 31 gennaio di intervenire, cercando di utilizzare questo momento di legislazione straordinaria”.

“Soluzioni bipartizan che danno una grande opportunità a Palermo, ma anche grandi responsabilità. Per questo chiediamo la predisposizione di un tavolo tecnico permanente, che veda in campo tutti i soggetti coinvolti: dalla Giunta agli Uffici, passando dai consiglieri comunali, alcuni dei quali dovranno vivere l’accordo in prima persona nei prossimi cinque anni. Bisogna avere la capacità di andare al di là della campagna elettorale e delle diversità politiche”.

A domanda specifica, proprio sugli scontri imperanti a Sala delle Lapidi, Ugo Forello e Giulia Argiroffi sono categorici. “Le condizioni politiche le dobbiamo creare. Il fatto che oggi la proposta venga da chi ha rappresentato la più dura opposizione ad Orlando, la dice lunga sull’importanza del momento storico. La legge prevede che entro il 15 febbraio bisognerà fare questo accordo. Se Orlando lo firma di testa sua, il Consiglio Comunale gli boccerà i relativi atti. Se invece si arriva con un processo di collaborazione, è diverso. Il Consiglio Comunale non è inaffidabile, semplicemente la maggioranza politica non è più quella numerica d’aula. E, di questo, bisogna prenderne atto”.

“Intervenire sulle Partecipate. Si sono comportate come Città-Stato”

Fra gli aspetti di criticità da risolvere, secondo i consiglieri di “Oso”, vi è l’attuale assetto delle società partecipate. Enti che, a parere di Forello ed Argiroffi devono essere il prolungamento ideale del Comune sul territorio ma che, in questi anni, hanno vissuto un’eccessiva autonomia decisionale. “Ci sono diversi spazi di manovra su questo piano di riequilibrio. Bisogna farlo attraverso un discorso collettivo. Ma è chiaro che saranno sempre misure lacrime e sangue per la città. Bisogna intervenire con forza sulle Partecipate, bisogna cambiare registro. Devono funzionare ma non possono fare di testa loro. In questi cinque anni sono state delle città stato autonome“.

“Noi abbiamo delle idee, ma vogliamo evitare fughe in avanti. Abbiamo soluzioni per evitare il taglio delle circoscrizioni o l’aumento della TARI. Ma questo lo dobbiamo fare fra persone serie, senza fare campagna elettorale. La mancanza del dialogo fra Amministrazione attiva e gli uffici non può essere ammessa in un momento così delicato. Accetteremmo un aumento parziale dei tributi solo a patto di un cambio di passo per la città”.

La strategia del gruppo “Oso”: l’aumento delle entrate

Ugo Forello e Giulia Argiroffi muovono sulla richiesta di un confronto partendo dal gettito delle entrate comunali. Dati sui quali i consiglieri di “Oso” hanno chiesto l’accesso agli atti ad inizio anni e dai quali filtra la possibilità di un cambio di paradigma all’interno del piano di riequilibrio. “Dai numeri emersi, emergono due importanti novità: il fatto che quest’anno il valore complessivo delle entrate, rispetto all’anno, è aumentato di dieci milioni di euro. L’incremento rappresenta un fatto rilevante, soprattutto in questo periodo di crisi”.

Un upgrade di entrate dovuto soprattutto al maggiore gettito fiscale derivante dai tributi locali. Fra questi, a dominare la scena sono TARI ed IMU. Secondo i dati forniti dai consiglieri del gruppo “Oso”, gli introiti derivanti dalla tassa sui rifiuti sono passati a 64 a 70 milioni di euro. Mentre quelli sull’imposta relativa al patrimonio immobiliare ha avuto un incremento di sei milioni di euro, passando da 71 a 77 milioni di euro di entrate complessive.

“Questo vuol dire che le previsioni, che davano un progressivo peggioramento, sono errate – sottolineano Forello e Argiroffi -. Ciò rappresenta un buon auspicio per il futuro di Palermo”.

Incremento dei contributi statali

Potenziamento delle entrate che non ha riguardato soltanto i tributi locali, ma anche gli “aiuti” provenienti dallo Stato. ” Per quanto riguarda i contributi dello Stato, il Comune di Palermo ha ricevuto trenta milioni di euro in più rispetto allo scorso anno, giungendo così alla cifra di 237 milioni di euro nel 2021. E’ evidente che, in questo quadro di crisi, il Parlamento sta cercando di aiutare i Comuni con misure straordinarie”.

“I contributi statali e regionali sono aumentati in maniera progressiva – proseguono i consiglieri di “Oso” -. Questo è ulteriore dato importante, che ha determinato il fatto che il Comune di Palermo ha chiuso l’anno con un’anticipazione di cassa rientrata e con un saldo positivo di 30 milioni di euro”.

 

 

 

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