“Non importa quanto vai piano, l’importante è che non ti fermi“, con questa massima di Confucio parte una nuova stagione al Piccolo Teatro Patafisico di via Gaetano La Loggia a Palermo, la decima per l’esattezza. Infatti, il 21 gennaio 2020 il Piccolo Teatro Patafisico compirà dieci anni di attività. Questa nuova stagione sarà più snella delle precedenti ma in quasi tutti gli spettacoli, il teatro è coinvolto a diverso titolo nella produzione. Quest’anno così ci saranno un totale di 5 titoli per adulti. Più ricca che mai invece sarà la stagione per i bambini, attesissima dai più piccoli e dalle loro famiglie, che coinvolge il meglio del teatro per bambini in città e offre sempre grandi soddisfazioni.
«Quest’anno la stagione teatrale patafisica è meno affollata, – spiega Rossella Pizzuto – abbiamo scelto di proporre una selezione ristretta di spettacoli in cui, vale quasi per tutti, siamo coinvolti a diverso titolo nel processo di creazione artistica e nella produzione. Continuiamo con tenacia il nostro lavoro per avvicinare il teatro ai più giovani e a chi solitamente non ci va, convinte come non mai della sua forza culturale e di resistenza. Appuntamento che a malincuore salteremo quest’anno è quello con il Minimo Teatro Festival, sperando di poter tornare l’anno prossimo con nuove energie e nuove sfide».
Dopo lo straordinario successo di pubblico e di critica dello spettacolo andato in scena due settimane fa “M’appelle Mohamed Alì” per la regia di Margherita Ortolani che ha visto in scena la compagnia Blitz nell’ambito del progetto “Diverse visioni”. Un progetto, questo di “Diverse visioni”, finalizzato all’inclusione attraverso il teatro di giovani migranti, rifugiati e richiedenti asilo della città di Palermo. Ideato dalla stessa Ortolani (responsabile anche della direzione artistica) insieme a Vito Bartucca, dal 2017 ha dato la possibilità a questi ragazzi di partecipare alla vita culturale della città e di assistere a spettacoli teatrali e ad altri eventi.
Si riparte a novembre quando si svolgerà la residenza della compagnia di Giacomo Guarneri che si concluderà con lo spettacolo, da lui scritto e diretto, “Con sorte“.
Sul palco di via Gaetano La Loggia 5 a Palermo per due fine settimana, venerdì 8 e sabato 9 alle ore 21 e domenica 10 alle ore 18 e poi ancora venerdì 15 e sabato 16 alle ore 21 e domenica 17 alle ore 18.
Un’appassionata Oriana Martucci è protagonista del testo di Giacomo Guarneri, storia di ordinaria follia nella Sicilia dei ricatti e delle intimidazioni di Cosa Nostra. Due piccoli commercianti sono schiacciati dalla violenza del sistema mafioso: lei si piega, lui no. Quanto è difficile stare dalla parte della legalità quando si vive immersi nel sistema mafioso?
Lo racconta “Con Sorte” scritto e diretto da Giacomo Guarneri, prodotto dall’associazione culturale Pentola Nera di Palermo, presentato al Torino Fringe Festival 2019. Lo scenario è la Sicilia dei ricatti e delle intimidazioni di Cosa Nostra, di chi si piega per paura, per vigliaccheria, per opportunismo. O perché solo non ce la fa a dire di no. Una coppia di piccoli commercianti, Rita e Rocco, gestiscono una gioielleria e ricevono continue richieste di estorsione. Lui si oppone, denuncia. Lei cede. E si fa complice.
Un testo amaro, cinico, divertente, brutale, che rappresenta una condizione di vita assurda quanto reale. La donna racconta la sua storia, quella di una giovane siciliana, innamorata del marito straniero, ma fedele al proprio borgo di nascita. Lei sa come funziona, sa che è inutile opporsi. Vuole continuare a fare la bella vita. Dunque, si piega. E lo fa in segreto.
Con conseguenze inevitabili e devastanti per il matrimonio. Attraverso le sue parole il pubblico entra nella vita del quartiere ma anche nella intimità della coppia, il cui legame non regge alla prova. Né regge Rita, tormentata dalle sue paure e fragilità, schiacciata, logorata, ridotta alla follia. Un testo forte, emozionante, sulla corruzione che consuma, corrode, porta via tutto.
A dicembre tornano i banchetti luculliani del Natale quando si replicherà più volte il Terzo capitolo di “A cena dagli Ubu“, lo spettacolo che serve sul piatto prelibatezze satiriche in salsa patafisica.
Ad aprile sarà la volta dello spettacolo “1943 – n° 392” di Domenico Bravo, dedicato all’affascinante figura della scultrice Camille Claudelle e al suo sofferto percorso artistico.
L’atteso “Carillon” della compagnia Tedacà di Torino chiuderà il programma di prosa, mentre a maggio, come ogni anno, tornerà la ricca selezione di corti internazionali prescelti per la XIV edizione del festival SorsiCorti.
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