Ancora problemi nella fruizione della piscina comunale di Palermo.
“Dopodomani, giovedì 12 gennaio, alle ore 15.00, incontrerò le società sportive palermitane che utilizzano la piscina comunale. Sappiamo perfettamente che l’impianto di viale del Fante è uno dei peggiori “malati cronici” della città, che questa amministrazione ha ereditato in condizioni di sfacelo e con impianti in pessimo stato e che funzionano un giorno no e l’altro neanche. Oggi l’impianto sta in piedi solo per la grande buona volontà di tutti”.
Lo dice l’assessore allo Sport, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Palermo, Sabrina Figuccia.
Risorse economiche ed umane limitate
L’assessore prosegue: “Condivido quasi del tutto la lettera aperta scritta dai club palermitani, che da anni vivono sulla loro pelle le drammatiche condizioni della piscina, una situazione che va avanti da tanti, troppi anni, che stiamo cercando di tamponare, pur con risorse economiche ed umane parecchio limitate”.
Le speranze si concentrano adesso sui fondi del Pnrr
Conclude l’assessore: “Adesso, finalmente, si potrà cominciare a vedere qualche soluzione grazie ai fondi del Pnrr, ben 11 milioni, che restituiranno dignità alla nostra splendida piscina comunale, rendendola sicura, affidabile, con impianti nuovi e tecnologicamente avanzati. I lavori saranno avviati prima dell’estate e con le società discuteremo anche delle soluzioni da avviare durante la fase dei lavori. Sono certa che dal dialogo nasceranno soluzioni concrete, nell’ottica di una nuova stagione sportiva anche per il nuoto e tutti gli sport acquatici”.
La lettera aperta delle società natatorie palermitane
Le società natatorie palermitane hanno scritto una lettera aperta al sindaco di Palermo, all’assessore allo Sport e al dirigente del servizio Sport, sul drammatico stato della piscina comunale e sulle pesantissime ripercussioni che questo stato di fatto sta causando.
Piscina di nuovo chiusa
La lettera inizia così: “Domenica 8 gennaio, alla vigilia della ripresa delle attività natatorie in piscina comunale, con in testa la scuola nuoto, e dopo i giorni di chiusura del 2, 3 e 4 gennaio per l’assenza degli addetti dell’AMG deputati alla manutenzione e conduzione degli impianti tecnologici, a causa di una mancata firma su un provvedimento pronto già dal 30 dicembre, si è verificato l’ennesimo grave guasto, con conseguente nuova chiusura dell’impianto”.
“Anno nuovo ma stesso andazzo del 2022”
“L’inizio del nuovo anno solare ha dunque seguito lo stesso identico andazzo del 2022, nel quale sono state innumerevoli e prolungate le chiusure dell’impianto di Viale del Fante, o il funzionamento di una sola delle due vasche, che non riesce in alcun modo a soddisfare la domanda proveniente sia dalle società di nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato impegnate nelle rispettive competizioni nazionali e internazionali, che dall’utenza del settore di propaganda di base, che dall’utenza pubblica”.
“Gestione disastrosa”
Le società sportive fanno poi una considerazione: “L’autunno appena finito è stato fra i più disastrosi nella gestione storica della Piscina Olimpica Comunale di Viale del Fante, con tre chiusure legate alla presenza del batterio della legionella, al guasto di una valvola di regolazione delle acque in vasca coperta e infine alla rottura di un tubo di acqua sanitaria negli spogliatoi maschili. In 2 casi su 3 tali problemi sono stati risolti solo grazie all’intervento delle società affiliate alla Federazione Italiana Nuoto che si sono divise le spese per una rapida risoluzione degli stessi. Nell’unico caso in cui il problema poteva essere facilmente risolto dal comune con una squadra di pochi uomini competenti in campo edile/sanitario, si è verificata una chiusura della vasca coperta di 10 giorni, mentre l’intervento posto in essere ha richiesto appena 3 ore, ma ben 3 sopralluoghi!”.
Intanto aumentano biglietto di ingresso e affitto degli spazi
E ancora: “Appare altresì quasi superfluo ricordare che la tribuna non gode dell’agibilità al pubblico precludendo la possibilità di assistere ad eventi che avrebbero gremito gli spalti.
Questo scenario disastroso si colloca in un quadro dove l’amministrazione comunale precedente ha stabilito un aumento del 120% per il biglietto di ingresso (pagato anche dai nostri iscritti), e del 35% dell’affitto degli spazi acqua per le società sportive”.
I motivi della lettera aperta: “Nostro stato drammatico”
Vengono inoltre spiegati i motivi della lettera: “Con questa lettera aperta, noi società sportive intendiamo rappresentare pubblicamente il nostro drammatico stato dell’arte, con un crollo trasversale degli iscritti di tutte le discipline, a partire dai corsi di scuola nuoto per bambini, con una situazione ormai al limite del collasso, con risposte che tardano ad arrivare da parte dei nostri interlocutori”.
“Rimpalli di competenze e responsabilità”
Le società sportive aggiungono: “La conduzione e ordinaria manutenzione degli impianti tecnologici non è assolutamente in linea con la spesa ad essa sottesa. Se è certamente vero che gli impianti sono vetusti è altrettanto vero che una conduzione anche solo leggermente più proattiva, potrebbe evitare alcuni dei problemi presentatisi in questi mesi che poi una volta manifestatisi obbligano alla chiusura nell’attesa che si comprenda chi, quando e con quali risorse debba poi intervenire, in uno specioso balletto di rimpalli di competenze e responsabilità.
Le ripetute chiusure nelle giornate festive e prefestive, non fanno altro che rendere più complesso, lungo e oneroso il processo di riscaldamento delle acque nei giorni successivi, oltre a determinare le classiche chiusure dei lunedì mattina”.
“Danno per le società sportive e per la città”
“L’ennesima chiusura di queste ore, con la stagione agonistica ormai nel suo vivo, l’attività di base per i bambini e il nuoto master che avevano appena ripreso un poco di vigore, genera un danno inimmaginabile alle società che a fronte di spese ingenti che stanno portando alla loro graduale moria, vedono anche compromessa la possibilità di essere competitive, un danno alla loro immagine ed a quella della Città di Palermo (la 5^ città d’Italia) che di fatto non ha una struttura pubblica funzionante”.
Mancano sistemi di sorveglianza, incursioni notturne
“L’assenza di qualsiasi sistema di sorveglianza, sia fisico che tecnologico, rende frequenti atti vandalici e visite notturne indesiderate.
Infine, non ultimo, si verifica un chiaro danno all’erario, dal momento che a fronte di costi sostenuti dalla A.C., che comunque sono generati pur nell’intermittenza dei servizi erogati, ha visto crollare i suoi incassi”.
“Serve diverso modus operandi per un impianto degno di questo nome”
Concludono le società: “Le scriventi società chiedono che la componente burocratica e politica responsabile della gestione Piscina Olimpica Comunale venga richiamata – anche attraverso una più mirata programmazione preventiva – ad un diverso modus operandi circa le quotidiane emergenze che si presentano, nelle more dell’avvio degli iter per l’affidamento dei lavori finanziati col PNRR che potranno restituire, adottando un adeguato cronoprogramma dei lavori che preveda comunque l’utilizzo permanente di almeno una vasca, alla cittadinanza tutta un impianto degno di questo nome”.
Commenta con Facebook