Se non è un pasticcio in salsa siciliana, poco ci manca. Fatto sta che l’emergenza Covid19 ha portato alle strutture sanitarie che sarebbero potute diventare focolai di infezioni, come accaduto, tra l’altro in alcune Rsa e case di riposo dell’Isola.

Tra queste c’è anche Villa delle Ginestre, nel quartiere palermitano di Borgo Nuovo. Si tratta di una struttura sanitaria specializzata, tra l’altro per la riabilitazione dei pazienti che hanno subito traumi spinali. La struttura accoglie pazienti che necessitano di terapie riabilitative.

La struttura però è stata inserita tra le strutture a rischio Covid19 dell’Isola. E qui sta il pasticcio. All’interno della struttura ospedaliera è presente, infatti una piscina, utilizzata per le attività di riabilitazione dei pazienti midollolesi. Non si tratta di un impianto utilizzato a scopo ludico, bensì di una piscina usata a scopo riabilitativo. È stata chiusa poichè messa alla stessa stregua delle piscine frequentate dagli sportivi.

La vicenda ha generato lo sdegno di decine di pazienti medullolesi che hanno chiesto, tramite l’associazione Azione Handicap Onlus quando saranno ripristinate le attività ambulatoriali specialistiche presenti nella struttura. Obiettivo dell’associazione è che la struttura possa nuovamente tornare ad essere un centro di eccellenza per i pazienti medullolesi riprendendo a operare in pieno regime.

Intanto sembra che in questi giorni si stia cominciando ad aprirsi uno spiraglio per i pazienti che attendono di poter nuovamente accedere alle piscine di Villa delle Ginestre. Il prossimo 18 maggio, ulteriore tappa che prevede altre riaperture legate agli allenamenti della Fase 2, potrebbero tornare a funzionare anche questa tipologia di impianti su disposizione dell’assessore alla Salute Ruggero Razza. La giunta starebbe, infatti, studiando un provvedimento che estende anche alle piscine riabilitative di poter nuovamente entrare a regime, in sicurezza.

Intanto l’Asp di Palermo ha attivato il primo ambulatorio territoriale dedicato al controllo dei pacemaker cardiaci. Finora le verifiche periodiche venivano sempre fatte all’interno di strutture ospedaliere, mentre adesso ci si potrà rivolgere anche al servizio realizzato al PTA (Presidio Territoriale d’Assistenza) “Enrico Albanese” di via Papa Sergio I n. 5 (Padiglione Florio) a Palermo.

All’ambulatorio, cui si accede previa prenotazione al CUP dell’Asp, possono rivolgersi i pazienti provenienti da città e provincia muniti di richiesta del medico di medicina generale o dello specialista, specificando il codice n. 89481, relativo alla prestazione “Controllo e programmazione pacemaker”.

“E’ necessario – spiega il responsabile dell’ambulatorio, Alfonso Giubilato – che i pazienti portino, in occasione del controllo, la documentazione relativa al pacemaker impiantato sia in una struttura ospedaliera pubblica che privata. Per utenti impossibilitati a venire in ambulatorio per comprovati problemi di salute, è possibile concordare con il medico curante (attraverso un contatto via mail, ndr) anche il controllo domiciliare”.