In Sicilia ammonta a 8,432 miliardi di euro il plafond degli investimenti finora “territorializzati” del Pnrr legati al settore delle costruzioni, per volume degli importi l’isola è terza, dietro alla Campania (10,4 mld) e alla Lombardia (10 mld). Tra ottobre e gennaio, secondo l’ultimo rapporto che l’Ance ha redatto all’inizio di quest’anno, la Sicilia si piazza al secondo posto nel Paese per quantità di fondi “territorializzati”, pari a 3,052 miliardi, preceduta solo dalla Lombardia (3,306 miliardi).

Più fondi per rivoluzione green e transizione ecologica

Difficile quantificare il volume d’investimenti per l’intero “pacchetto Recovery” da qui al 2026: ogni ministero infatti negozia con la Regioni gli interventi sulle singole missioni. Lo studio dell’Ance, che elabora dati ufficiali, dunque rappresenta al momento una base, seppure parziale, per capire l’impatto del Pnrr sui territori. La quota maggiore di risorse, legate alle costruzioni, è appostata per la Sicilia nella missione che riguarda “la rivoluzione verde e la transizione ecologica, 2,971 miliardi; nelle “infrastrutture per una mobilità sostenibile” la massa finanziaria è pari a 2,617 miliardi, mentre la cifra relativa agli investimenti per inclusione e coesione è di 1,292 miliardi. E ancora: 780 milioni per la salute e 123 milioni per digitalizzazione, innovazione competitività e cultura.

Gli altri settori

Le regioni del Mezzogiorno e del Nord, rispettivamente con 37,3 miliardi (43%) e 36 miliardi (41%) di euro sono quelle in cui sono previsti i maggiori investimenti mentre quelle del Centro ricevono 14 miliardi (16%). Le risorse “territorializzate” risultano concentrate maggiormente nella missione “rivoluzione verde e transizione ecologica” (38%) che comprende, tra gli altri, gli interventi attivati attraverso il Superbonus 110% al 31 dicembre 2021, la ripartizione regionale dei programmi di investimento, piccoli e medi, dei comuni (cosiddetto ‘Piano Spagnolo’) e nella missione “infrastrutture per la mobilità” (31%) che contiene importanti collegamenti ferroviari in avanzata fase di programmazione.

Proprio le risorse della missione hanno registrato un forte aumento, rispetto al precedente dossier dell’Ance del 2021, pari a 15,5 miliardi di euro, spiegato per 6,5 miliardi dall’incremento degli investimenti finanziati con il Superbonus 110% e, per il resto, dai fondi per il trasporto rapido di massa (3,5 miliardi), per gli investimenti comunali (1,7 miliardi), per le infrastrutture idriche (circa 2,9 miliardi) e per la costruzione di nuove scuole (800 milioni di euro).

Scuola e Salute

Segue la missione “inclusione e coesione”, con circa 7 miliardi in più, grazie ai provvedimenti di ripartizione delle risorse destinate alla rigenerazione urbana, quali i piani urbani integrati (2,7 miliardi) e il piano rigenerazione urbana dei comuni (3,4 miliardi), e alle risorse per le aree terremotate del Centro Italia (circa 800 milioni).

Per la missione relativa alla scuola e la missione sulla salute, rispettivamente con 5,3 e 3,7 miliardi in più, sono stati considerati i rispettivi decreti di riparto approvati dal ministero della salute e dal ministero dell’istruzione, recanti la ripartizione delle risorse alle regioni e alle province autonome.

Sulla missione Salute, la Sicilia ha a disposizione 780 milioni di euro; il governo Musumeci ha redatto un piano di massima d’investimenti, trasmesso al ministero, e alla commissione Sanità per condividerlo con l’Assemblea siciliana prima della firma del contratto di sviluppo, prevista entro giugno: il programma prevede la realizzazione di 39 ospedali, 146 “case della comunità” e 49 centrali operative con 5-6 infermieri.

320 milioni ai Comuni per le spese di progettazione delle opere pubbliche

Contributi in arrivo ai comuni siciliani, come in tutta Italia, per sostenere le spese di progettazione di opere pubbliche nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le risorse da assegnare per l’anno 2022 ammontano a 320 milioni di euro e serviranno a finanziare la definizione esecutiva di interventi per la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, per la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio dell’ente, nonché la sicurezza di strade, ponti e viadotti. La misura è prevista nel decreto del ministero dell’Interno – Dipartimento per gli affari interni e territoriali – firmato ieri, 1 febbraio 2022, che sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Sciarabba: “Opportunità per la Sicilia, contributi da chiedere entro il 15 marzo”

“E’ una grande opportunità per i comuni siciliani – dice Giuseppe Sciarabba, presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno – soprattutto per le amministrazioni con personale non adeguatamente formato in materie così tanto complesse. I sindaci possono presentare domanda di contributo esclusivamente con modalità telematica a partire dal 2 febbraio 2022 ed entro le ore 23:59 del 15 marzo 2022, a pena di decadenza”.

Come soggetti attuatori del Pnrr, comuni e città metropolitane amministreranno quasi 50 miliardi di euro per progetti di investimento su transizione digitale ed ecologica, cultura, edilizia pubblica e tanto altro.

“I sindaci – continua Sciarabba – saranno i veri protagonisti della sfida del cambiamento. A loro sostegno, ma non solo, il governo nazionale nel maggio scorso ha anche emanato un decreto legge, il numero 77, che tra le altre cose al comma 2 dell’articolo 9 dà la possibilità agli enti locali di avvalersi del supporto tecnico-operativo di società a prevalente partecipazione pubblica al fine di assicurare l’efficace e tempestiva attuazione degli interventi. Gli strumenti ci sono – conclude Sciarabba – adesso bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare senza perdere tempo perché la Sicilia non può permettersi di perdere i fondi del Pnrr, il treno epocale per lo sviluppo”.

 

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