Scoppia la polemica all’Ars tra maggioranza e opposizione all’esito dell’approvazione notturna della Legge si Stabilità regionale. Una Finanziaria che prevede sì alcuni provvedimenti per famiglie e imprese siciliane ma quello che spicca maggiormente agli occhi dei siciliani è che i deputati non ci hanno pensato due volte a rispedire al mittente l’emendamento presentato dai “Cateniani” per evitare l’aumento delle indennità, un aumento che arriverebbe fino a 900 euro al mese per via degli adeguamenti Istat. Anche per i sindaci arriveranno stipendi più corposi. Nel corso della seduta fiume, terminata solo a tarda notte – era quasi l’alba – i deputati hanno avviato un aspro dibattito.

La bocciatura con voto segreto

L’emendamento è stato votato con il voto segreto e non è passato con 29 voti contrari e 24 favorevoli. A chiedere il voto segreto è stato l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. “Non è la prima volta che Roma interferisce, in questo caso chiedendo la cancellazione di questa norma: basta. Siamo considerati lo schifo del Paese, qualsiasi cosa facciamo. Basta. Con l’indennità da parlamentare arrivo a fine mese e chiedo scusa a chi purtroppo non ci arriva. Ma non ho ville, non ho yacht e non rubo, si è montato un polverone su un automatismo. Avrei evitato di chiedere il voto segreto, purtroppo però in quest’aula ci sono colleghi che hanno paura della demagogia”.

La bagarre in aula

In seguito al voto che ha bocciato il provvedimento che era stato “consigliato” da Roma, sono volti stracci anche tra grillini e deputati della lista di De Luca. “All’Ars – ha detto il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca – va in scena la farsa, prima lo show di Cateno De Luca, che inneggia alla correttezza sua e dei suoi, e poi non vota, assieme ai deputati dei suoi gruppi, l’emendamento che avrebbe stoppato gli aumenti Istat, salvando di fatto l’aumento degli stipendi dei deputati Ars”.

L’accusa ai deputati di De Luca

Secondo il capogruppo dei grillini, “la mancanza degli otto voti dei deputati di Sicilia Vera e Sud chiama Nord ha determinato la bocciatura dell’emendamento presentato dallo stesso Cateno De Luca, visto che la norma non è passata solo per 5 voti. È evidente a questo punto che l’azione fatta da Cateno De Luca era solo a scopo propagandistico e non mirava assolutamente a bloccare gli aumenti delle retribuzioni. Il bello è che nelle loro locandine i due gruppi asseriscono pomposamente che la vera opposizione sono loro: questa votazione perlomeno è servita a fargli buttare la maschera, speriamo serva anche ad aprire gli occhi ai siciliani”.

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