Incontro nel carcere maresciallo Di Bona ex Ucciardone tra il vice capo di gabinetto del ministro della giustizia Giusi Bartolozzi e i vertici dei sindacati della polizia penitenziaria. Sono diverse le richieste avanzate al governo dai sindacati che denunciano da mesi ormai la carenza di organico e i turni massacranti a cui sono soggetti gli agenti penitenziari.

Chiesto dai sindacati un intervento legislativo

“Abbiamo presentato diverse proposte – dicono Gioacchino Veneziano segretario della generale della Uilpa Sicilia e Aldo Maira segretario provinciale di Palermo -. Vogliamo sapere da quali capitoli di bilancio del Dap e del Dgmc verranno tolti i 35 milioni previsti dalla legge finanziaria nel triennio. La necessità di un intervento legislativo per fermare il black-out tra l’uso della forza fisica e il reato di tortura. I mille assunti previsti per i prossimi quattro anni sono insufficienti visto che la carenza in Italia degli agenti è di 18 mila e il sottosegretario Ostellari ha previsto l’apertura di nuovi padiglioni entro il 2025 con 1700 posti in più”.

Il problema dei detenuti con problemi psichici

Per i sindacati servono interventi immediati per la sicurezza. “E’ necessario che i detenuti con problemi psichiatrici – aggiungono i sindacalisti – devono avere in cella oggetti che non possano essere utilizzati per offendere gli agenti penitenziari come suppellettili in ferro o legno o fornellini a gas, e lamette. Infine se ai poliziotti in servizio nelle carcere sarà dato in dotazione il taser. L’ultima richiesta al ministro Carlo Nordio riguarda il condono disciplinare per gli appartenenti alla polizia penitenziaria per dare un segnale di vicinanza al corpo a costo zero”.

Continuano le aggressioni

La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del Segretario Nazionale per la Sicilia Calogero Navarra, che spiega la mattina di tensione vissuto nel carcere catanese: “Ormai è evidente, la Polizia Penitenziaria è sotto attacco. Ennesima aggressione nel carcere minorile di Catania Bicocca nella tarda mattinata di ieri: un giovane detenuto di origini maghrebine, durante lo svolgimento delle attività, pretendeva con arroganza di conferire con il Comandante. Il poliziotto preposto lo invitava a pazientare, poiché al momento non era possibile: per tutta risposta, il detenuto gli si scagliava contro colpendolo con calci e pugni. Intervenivano prontamente altri colleghi, tra cui il vicecomandante, per contenere la furia violenta del nordafricano. L’Agente e il vice Comandante sono rimasti feriti durante la colluttazione e refertati presso l’ospedale cittadino con prognosi di 5 giorni”.

Impietosa la denuncia di Navarra

“Non ci sono più parole per definire le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria. La situazione è a dir poco drammatica. Le aggressioni sono all’ordine del giorno e nonostante le innumerevoli denunce del SAPPE. Tutti stanno a guardare e ad aspettare: ma cosa? Che qualche onesto servitore dello Stato ci lasci le penne? Ora veramente basta! La Polizia Penitenziaria chiede aiuto alle istituzioni affinché si ponga rimedio a questo scempio”.